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    Totti, Maldini, Costacurta, Inzaghi: tutti i record che Ibra può battere al rientro

    Zlatan ha la possibilità di diventare il marcatore più anziano sia in Serie A che in Champions League. E non è l’unico primato nel mirinoIl ritiro di Ibrahimovic è iniziato prima di quello del Milan e durerà di più. “Ritiro” inteso come preparazione personale, sia chiaro, perché quella parola a Zlatan provoca l’allergia, se usata come sinonimo di addio al calcio. Il fuoriclasse svedese ha scelto come quartier generale il lago di Garda, dove si sta sottoponendosi alle sedute di fisioterapia post-intervento al ginocchio sinistro: stringe i denti adesso per poter guardare ancora avanti. E concedersi un’altra fetta di calcio giocato prima di dire basta. Magari con una spruzzata di record da battere, che non guasta mai. LEGGI TUTTO

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    Daniel lascia il Milan, nessun Maldini in campo: finisce una storia di più di 1000 partite

    Nel 1963 Cesare fu il primo ad alzare al cielo la Coppa Campioni per un club italiano. Nel 2003 è toccato a Paolo farlo da capitano. Nella scorsa stagione, il primo gol in A del più piccolo della famiglia. Insieme hanno giocato 1009 gare in rossonero Questa è una storia così grande che non si riesce a individuarne i confini. Comincia nel secolo scorso, quando l’Italia si stava rimettendo in piedi dopo la tragedia della guerra; prosegue negli anni Ottanta, quando a Milano c’erano i paninari e in televisione una sera sì e l’altra pure si vedevano i volti di Pippo Baudo o di Raffaella Carrà; e, infine, sbarca nel Terzo Millennio e ne colora i primi decenni. Questa è una storia che, nel corso del tempo, tra momenti di gioia infinita e comprensibili pause di dolore, è stata scritta da tre uomini che appartengono alla stessa famiglia: i Maldini. Cesare, Paolo e Daniel: insiema fanno più di mille partite in Serie A con la maglia del Milan addosso (1009, per la precisione: 347 Cesare, 647 Paolo, 15 Daniel). LEGGI TUTTO

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    Allegri, Inzaghi, Mou, Sarri e quel secondo anno che proprio non si può sbagliare

    L’estate scorsa era quella dei grandi cambi al timone, e lo scudetto l’ha vinto Pioli che era rimasto. Ora, tra cose buone e non, i big hanno esaurito il bonus… Ricordate il tema, verrebbe da dire il titolo, della passata stagione? Appena dodici mesi fa, c’era un solo modo per presentare, riassumere in pochissime parole, il campionato a ci si andava incontro: la passerella, l’opportunità, dei grandi allenatori. Di nuovo in pista. O pronti a giocarsi una sfida tutta nuova. Ecco perciò Inzaghi all’Inter, per sostituire Antonio Conte. Ecco i ritorni di Allegri, Mourinho, Spalletti, Sarri. LEGGI TUTTO

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    Inter-Psg, stallo per Skriniar: ballano 10 milioni, ecco come si può chiudere

    I francesi fermi a 60 milioni con contropartita, i nerazzurri non vogliono altri calciatori nell’affare e ne vuole 70. Ma il dialogo prosegue, e nel weekend…Vicini, ma non ancora così tanto da potersi stringere la mano. L’affare Skriniar vive ore di stallo, complice anche l’atteggiamento attendista del Psg. La nuova direzione tecnica sembra voler tagliare i ponti col passato: basta spendere e spandere, basta accontentare tutte le richieste. L’idea del nuovo d.s. Campos è chiarissima, c’è la necessità di lanciare un messaggio non solo all’Inter ma a tutti i club del mondo: il Psg è ancora una potenza economica, ma non farà più regali. LEGGI TUTTO

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    Cuença, storia del 2005 che ha fatto innamorare Maldini e ora prova a convincere Pioli

    Un inseguimento lungo un anno coronato con la possibilità, almeno in questi primi giorni di lavoro a Milanello, di allenarsi con la rosa della prima squadra di Stefano Pioli. Hugo Cuenca, centrocampista paraguaiano classe 2005, è considerato da diversi addetti ai lavori come uno dei maggiori prospetti del Sudamerica e il Milan è riuscito a strapparlo anche alla concorrenza di importanti club spagnoli come il Barcellona.Il club rossonero aveva provato a tesserarlo sia nella sessione estiva del calciomercato dello scorso anno e successivamente in quella dell’ultimo gennaio, ma per questioni burocratiche legate all’ottenimento del passaporto spagnolo l’affare è divenuto realtà. E a fornire alcuni dettagli sull’operazione è stato Oscar Barreto, vicepresidente del Deportivo Capiatà (il suo club di provenienza), all’emittente radiofonica Universo970: “Hugo Cuenca si sta allenando attualmente con la prima squadra del Milan. E’ un contratto a tappe e incasseremo una bella cifra per il 100% dei diritti federali e il 90% di quelli economici”.Dopo i mesi di ambientamento nella formazione Under 18 e le quattro presenze collezionate in occasione del Torneo di Viareggio, per Cuenca inizia ora a tutti gli effetti la sua nuova avventura con la maglia del Milan. Pronto, almeno per il momento, ad essere uno degli elementi di spicco e da seguire con maggiore attenzione nella formazione Primavera che sarà allenata da Ignazio Abate. LEGGI TUTTO

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    Juve, per il dopo De Ligt tutto su Pau Torres: la trattativa

    Incontro tra l’agente e il Villarreal: prima richiesta da 50 milioni, ma si tratta. E i bianconeri aspettano il rilancio Bayern per l’olandeseCi sono eventi che nell’immediato possono sembrare catastrofici, ma con il senno di poi diventano una sliding door positiva. La sera del 16 marzo, la Juve salutò la Champions dopo la pesante sconfitta per 3-0 contro il Villarreal all’Allianz Stadium. LEGGI TUTTO

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    Inter, il piano giovani: chi resta, chi va in prestito, chi è ricercatissimo sul mercato

    Dopo un primo giro di prestiti, i nerazzurri stanno valutando gli altri giovani in rosa: Mulattieri e Persyn nodi da sciogliere, Casadei richiestissimo, ma c’è anche chi rimarrà alla base… Nuove leve nerazzurre, tra chi continuerà a crescere nel vivaio e chi, invece, è già partito o è destinato a farlo a breve per andare a farsi le ossa altrove. In casa Inter esiste un preciso percorso tracciato per ognuno dei talenti forgiati negli ultimi anni e, dopo due settimane di mercato, restano da definire solo gli ultimi due o tre punti interrogativi. LEGGI TUTTO

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    Adli e Origi al Milan sono false riserve. Asllani già incanta, Miretti in ascesa

    Non si vince più in 11, ma in 15-16, forse in 17-18. Inter e Napoli devono trovare centrali difensivi, non solo di scorta. Fabian Ruiz tra gli “altri titolari” di Spalletti Panchina lunga, panchina d’oro. La definizione è libera, il significato è indiscutibile: oggi non si vince più in 11, ma in 15-16, forse in 17-18. Dipende dai giocatori, dai titolari e da quelli che già nel secolo scorso l’album Panini definiva “altri titolari”. Nel calcio di oggi è difficile stabilire chi sia una riserva. Si gioca molto e prima o poi tutti godono di un quarto d’ora di possibilità. Il principio dell’alternanza ha colpito anche diversi portieri, protagonisti di un ruolo che una volta aveva padroni fissi e immutabili. Quale squadra a oggi ha la miglior panchina del campionato? Non è facile rispondere. Qui analizziamo i “riservisti” delle prime quattro classificate della passata stagione. LEGGI TUTTO