Claudio Marchisio ha le idee chiare sul proprio futuro. Reduce dall’esperienza in Russia, l’ex centrocampista della Juventus ha parlato in esclusiva a Sky Sport per raccontare la diversità di questa estate tra riabilitazione, rumors di mercato e ipotesi reali: “È stata un’estate veramente diversa, per la prima volta non ho iniziato il ritiro con la squadra ma quest’operazione aveva bisogno di questo tempo di riabilitazione e ormai siamo quasi alla fine. Dopo tanti anni che si è abituati a stare in un gruppo, in uno spogliatoio, ti serve sentire i compagni che ti diano una mano. Ma allo stesso tempo io ho un carattere per cui anche nelle difficoltà o quando son da solo riesco a tirare fuori tante energie e trovare la concentrazione per andare avanti”.
Cosa ti porti dietro dall’esperienza di San Pietroburgo? E ci spieghi come sei arrivato alla risoluzione del contratto?
La risoluzione credo sia stata una scelta giusta, soprattutto da parte mia, perché con questa operazione avrei perso mesi importanti per il campionato e soprattutto per questa nuova avventura che attende lo Zenit quest’anno, che è la Champions. Auguro loro il meglio, a compagni, staff e tifosi che potranno godersi questa Champions League.
Che cosa rispondi a chi dice che Marchisio non sta bene fisicamente e che dopo l’infortunio non è più lo stesso giocatore?
Sicuramente man mano che passano gli anni il proprio fisico cambia e questo i giocatori lo sanno, soprattutto quelli con un determinato tipo di carriera e che hanno nel loro percorso un certo tipo di infortuni. Ma questo ti aiuta a rinforzare stato d’animo e carattere e ti aiuta a spingerti sempre di più oltre i limiti per continuare.
Tu adesso vuoi continuare?
Sicuramente, come detto prima siamo quasi alla fine di questa riabilitazione e l’ultimo mese sarà quello decisivo per capire bene come reagisce il ginocchio dopo l’operazione.
Sappiamo che Suning ti ha contattato per portarti nella sua squadra in Cina: come è andata, che risposta ha ricevuto?
So che c’è stato un interessamento, ma offerte vere e proprie e contatti non ci sono stati. Innanzitutto conta il progetto, quindi bisogna vedere realmente cosa ci sarà in futuro. L’unica cosa che mi sento di dire è che voglio rimanere coerente come ho sempre fatto in passato e non indosserò mai un’altra maglia in Italia, quindi le uniche offerte che posso prendere in considerazione in base ai progetti saranno sicuramente all’estero e non in Italia.
Per quanto riguarda Suning ha inciso nella tua scelta il fatto che sia legata all’Inter?
Sicuramente un po’ sì, apprezzo il lavoro che hanno fatto in Italia con l’Inter ma questa vicinanza con la maglia nerazzurra non mi porta ad essere sereno sulla scelta.
Hai detto solo all’estero… perché negli ultimi giorni sono usciti rumors che riguardavano Brescia…
Ho ricevuto tanti messaggi da tanti tifosi e tante persone che mi vorrebbero lì e anche qui apprezzo tantissimo l’interessamento. Ma voglio rimanere coerente e dico di no anche adesso per le offerte dall’Italia. L’unica parte che mi renderebbe felice è continuare all’estero sia come esperienza di vita che anche soprattutto sportiva.
All’estero dobbiamo guardare all’Europa, magari per giocare la Champions League, o anche a mondi diversi lontani come Giappone o il mondo arabo?
Dipende sempre dal progetto, ho sempre cercato di guardare cosa c’è dietro a un’offerta: non soltanto la parte economica e la città dove uno va a vivere ma soprattutto che ci sia una società seria con progetti veri.
La Juventus è sempre la favorita?
Sicuramente, lo dimostrano i campionati vinti, la rosa che c’è tuttora e lo dimostra anche il cambio di allenatore, perché arriva un allenatore che all’estero ha fatto bene, ha vinto una coppa europea e ora si appresta a vivere questo mondo, quello della Juve. E anche i giocatori dovranno conoscerlo. Ma come base, la Juve è sempre la favorita
Che effetto ti fa vedere Conte e Marotta insieme che provano a far vincere l’Inter?
Eh, secondo me è un’iniezione di fiducia non soltanto per l’Inter ma anche per le altre squadre, per provare a strappare il titolo alla Juventus e nello stesso tempo un campanello per la Juve che deve guardarsi intorno, perché ci sono società che vogliono lottare seriamente per lo scudetto.
Bonucci è rientrato alla Juve, Buffon è rientrato, tu ci hai mai pensato?
No, sinceramente no perché ho preso la mia decisione un anno fa ed era giusto , era arrivato il momento.