Neymar-Barcellona, la storia infinita. L’esperienza catalana dal 2013 al 2017, poi la cessione al Psg per una cifra record (222 milioni) e, infine, la volontà – non esaudita – di tornare a vestire la maglia blaugrana. Una “serie” a cui va aggiunto l’ultimo episodio, svoltosi venerdì nella città spagnola e precisamente in tribunale. Sì, perché tra le parti pende ancora una denuncia presentata dalla famiglia del brasiliano per il mancato pagamento di un bonus. L’attaccante reclama la restante parte del premio per il rinnovo sottoscritto poco prima di volare destinazione Parigi (la prima parte era stata già incassata), mentre il Barça ritiene che il bonus non gli va corrisposto in quanto non ha rispettato l’intera durata del contratto e chiede al suo ex giocatore un cospicuo risarcimento danni. Clima teso, dunque, con l’entourage di Neymar che ha provato a trovare una riconciliazione con il club catalano. A rivelarlo è Cadena SER, secondo cui i rappresentanti dell’attaccante avrebbero proposto al Barcellona di ritirare la denuncia a patto che il club mettesse per l’iscritto l’impegno di acquistarlo il prossimo anno. Da parte loro, i blaugrana hanno chiesto agli avvocati del brasiliano di tirarsi indietro dall’accusa e impegnarsi con il Psg per avallare il trasferimento, considerando l’impossibilità di garantire il ritorno di Neymar senza un accordo con i parigini. Alla fine la negoziazione non è andata a buon fine, ma c’è ancora tempo per correre ai ripari. L’incontro in tribunale, infatti, si è risolto con un nulla di fatto, con il giudice che ha lasciato a entrambi la possibilità di estendere le loro conclusioni e fornire ulteriore documenti entro il prossimo 21 ottobre, compreso quello del patteggiamento.
O'Ney-Barça in tribunale: retroscena sul negoziato
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