Cristiano Ronaldo è stato premiato con l’ennesimo riconoscimento individuale, da parte di chi lo ha visto da vicino per nove anni e poi ha dovuto “lasciarlo” andare in Italia: gli spagnoli del quotidiano Marca gli hanno infatti consegnato a Madrid il premio “Marca Leyenda”, assegnato agli sportivi che si sono distinti per i loro risultati. Poi l’attaccante della Juventus ha concesso un’intervista esclusiva sempre a Marca, nella quale ha anche parlato del grande obiettivo da raggiungere con i bianconeri: la Champions League. “Se questo può essere l’anno giusto per noi? Lo è sempre per squadre come la Juve, il Real o il Barcellona. Ma vince solo uno. La Juve si è rinforzata molto bene ed è una squadra che lotterà per vincerla come sempre, però dipenderà da tanti fattori: gli incroci, i gruppi, il momento, gli infortuni, la fortuna. Ma come dico sempre, non bisogna esserne ossessionati. La Juve la vincerà: se non sarà quest’anno sarà il prossimo; ma da qui a due anni, per come sta lavorando, arriverà”.
Su Buffon e de Ligt
Magari arriverà in tempo per “regalarla” anche a Gigi Buffon: “No, non abbiamo parlato della Champions. Parliamo perché è un giocatore che ammiro, ci siamo affrontati tante volte e mi ha detto che era molto contento che adesso fossimo insieme; io gli ho detto che per me è uno dei migliori portieri del mondo, se non il migliore. Lui, Casillas, sono portieri che resteranno per sempre nella storia del calcio. Sono molto felice di stare con Gigi, anche perché è un uomo ‘cinque stelle’“. Da Buffon a de Ligt, Cristiano risponde anche su quell’aneddoto risalente alla finale di Nations League: “Non credo di aver influito sul suo trasferimento, quello è stato un episodio di campo, tra calciatori, poi tutto resta lì. Gliel’ho detto scherzando perché mai mi permetterei di influenzare un giocatore o un dirigente in una trattativa. Però è chiaro che sono contento che lui sia con noi”.
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