“È stata la più grande notte di sempre ad Anfield”, e se a dirlo è Jamie Carragher allora c’è da credergli. Una partita leggendaria: l’impossibile che diventa realtà, perché in quello stadio, e davanti a quei tifosi, tutto può accadere. Anche senza Salah e Firmino, anche contro Messi che all’andata era stato straordinario. Contro ogni pronostico ma conquistando, con pieno merito, la finalissima di Madrid. E chi se non il Liverpool, già capace nella sua storia europea di imprese eccezionali?
1991: la legge di Anfield
Il primo capitolo del passato di rimonte dei Reds risale allo scorso secolo, quando il Liverpool dominava il calcio inglese e non. Nel 1991-92 i Reds, allenati da Graeme Souness, affrontano i francesi dell’Auxerre nei sedicesimi di Coppa Uefa. L’andata è un disastro, e gli inglesi escono dalla tana degli avversari sconfitti per 2-0; ma c’è ancora il ritorno ad Anfield. Il 6 di novembre ecco il miracolo: Jan Mölby segna dopo appena quattro minuti (quasi come Origi). Bis alla mezz’ora di Mike Marsh e gol decisivo, manco a dirlo proprio sotto la Kop, di Mark Walters a completare la rimonta. I Reds, quell’anno si fermeranno nella coppa ai quarti, eliminati dal Genoa di Carlos Aguilera, Tomas Skuhravy e Osvaldo Bagnoli.
2004: prima di Istanbul
La stagione è quella della clamorosa finale vinta contro il Milan, ma nulla di quella notte sarebbe potuto accadere senza l’altra rimonta, ovviamente di casa ad Anfield. L’8 di dicembre i Reds di Benitez ospitano l’Olympiacos per l’ultima del girone: la classifica dice 10 punti per i greci e 7 per il Liverpool, che per passare può solo vincere. Al 27′ arriva il primo gol di Rivaldo che, unito al ko dell’andata per 1-0, obbliga gli inglesi a vincere con due gol di margine. La rimonta sembra impossibile, ma la avvia Florent Sinama-Pongolle a inizio ripresa. Poi pari di Neil Mellor all’80’ e (dove se no?) sempre sotto la Kop, il tris qualificazione di Gerrard con un missile da fuori area.
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