Il percorso in Champions League dell’Inter comincia, in teoria, nel modo più favorevole possibile, a San Siro contro la squadra meno attrezzata del gruppo F, lo Slavia Praga. È soltanto la seconda volta che lo Slavia riesce a qualificarsi alla fase a gironi della Champions. L’unico precedente risale a dodici anni fa, in un’edizione in cui i cechi non riuscirono comunque a evitare l’eliminazione alla prima fase. I risultati recenti suggeriscono però che lo Slavia sarà un avversario meno morbido di quanto si può pensare. Da quando sono allenati da Jindrich Trpisovsky, infatti, i biancorossi si sono affermati come la miglior squadra della Repubblica Ceca.
La scorsa stagione lo Slavia ha vinto entrambi i titoli nazionali, la coppa e il campionato ceco, vantando la miglior difesa e il miglior attacco, e in Europa League si è spinto fino ai quarti, venendo eliminato dal Chelsea, che ha poi vinto la competizione. Nella stagione appena iniziata, invece, i biancorossi non hanno ancora perso una partita. Hanno cominciato vincendo la Supercoppa cecoslovacca, organizzata tra i vincitori della coppa nazionale in Repubblica Ceca e in Slovacchia, e poi hanno raggiunto i gironi di Champions vincendo per 1-0 entrambe le partite del playoff col Cluj. In campionato, dopo nove giornate, sono primi con 23 punti, 19 gol fatti e appena 2 subiti.
Lo Slavia è insomma una squadra in forma e con fondamenta molto solide, anche se in estate ha perso alcuni dei giocatori più determinanti nella scorsa stagione: Ngadeu Ngadjui e Deli in difesa, Kral (ceduto allo Spartak Mosca per una cifra record, 12 milioni di euro) e Zmrhal (finito al Brescia) a centrocampo, e poi Miroslav Stoch, secondo miglior marcatore della squadra, con 14 gol, l’anno passato.
L’acquisto più importante è stato Nicolae Stanciu, che nel 2018 ha giocato per un anno con lo Sparta Praga, la più grande rivale dello Slavia. Stanciu può occupare tutte le posizioni offensive, ma di solito viene impiegato da trequartista, con il compito di agevolare la risalita del campo. È soprattutto a lui che tocca abbassarsi a raccogliere la palla dai centrocampisti per trasmetterla in avanti, e questo lo porta a muoversi per tutto il campo, cercando la posizione migliore per far avanzare l’azione. Se riceve negli ultimi metri, Stanciu ha poi la qualità per trovare la giocata decisiva, anche con un’iniziativa individuale.
Quando attacca, lo Slavia è una squadra piuttosto ambiziosa, che non si fa problemi ad alzare contemporaneamente entrambi i terzini, coinvolgendoli nella risalita del campo e utilizzandoli come riferimenti per cambiare il gioco. I biancorossi tendono ad accumulare giocatori nella zona della palla, accentrando gli esterni, e ad attaccare la fascia opposta facendo avanzare il terzino, che spesso si ritrova isolato. In questo modo, ad esempio, è arrivato il gol di Boril (il terzino sinistro) nella sfida di ritorno del playoff di Champions League contro il Cluj, con un’azione iniziata da una rimessa laterale sulla fascia destra e conclusa da Boril sul lato opposto dopo due passaggi che hanno tagliato il campo da una fascia all’altra.
La scelta di occupare l’ampiezza con i terzini porta gli esterni a stringersi nei corridoi centrali, per contribuire allo sviluppo della manovra o andare a occupare l’area. L’accumulo di giocatori in zone avanzate serve ad abbassare le linee avversarie e ad avere diverse opzioni per arrivare subito nella trequarti offensiva. I giocatori coinvolti nella prima costruzione (di solito i due difensori e i due centrocampisti centrali) non impiegano infatti molti passaggi per raggiungere i compagni più avanzati, e anzi tendono ad aprirsi e allontanarsi, diminuendo le possibilità di scambiarsi con insistenza la palla e uscire dalla metà campo palleggiando, per andare in verticale o alzare subito la palla cercando lo spazio alle spalle della difesa avversaria.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml