Impresa sfiorata, per la Juventus, che ha sprecato il vantaggio di due reti accumulato sull’Atletico Madrid. Gli spagnoli hanno rimontato la gara andando a segno su situazione di palla inattive, un aspetto che aumenta il rammarico in casa bianconera. “Abbiamo fatto una partita vera, siamo cresciuti molto rispetto alla prestazione precedente, su un campo difficile. La sensazione era di avere la partita in mano quindi pareggiarla così ci lascia l’amaro in bocca. Ci prendiamo tutti gli aspetti positivi, non segnavamo in questo stadio da tante partite, siamo andati vicini sia all’1-3 sia a segnare anche nel recupero. Dispiace, perché abbiamo preso gol su situazioni prevedibili. Sulle palle inattive il luogo comune è quello di marcare a uomo, io penso che bisogni migliorare in aggressività e in attenzione. Il gol su angolo si può prendere, loro hanno ottimi saltatori, ma il primo non va preso perché la palla è lentissima. Se siamo passivi a zona lo siamo anche a uomo, non cambia molto. Le marcature a uomo è abbastanza pericolosa perché i contatti possono essere sempre rivisti al VAR. Cercheremo di migliorare” ha detto Maurizio Sarri, intervistato da Sky Sport al termine della partita.
La differenza rispetto alla Fiorentina
Facilmente visibili i miglioramenti rispetto alla partita con la Fiorentina in campionato. “A Firenze c’erano delle situazioni negative, e noi ci siamo fatti influenzare da queste perdendo il focus sulla partita. La Fiorentina è rimasta in partita più di noi e ci ha messo in difficoltà, sembrava ci fosse anche un divario fisico ma i dati hanno detto che abbiamo corso un po’ più di loro. Quindi la differenza penso sia mentale, c’erano stimoli diversi da parte loro e noi abbiamo peccato. Stavolta invece il livello di determinazione nostro era quello giusto. La squadra si sta allenando bene, ma dobbiamo risolvere il problema delle palle da fermo perché è troppo penalizzante” ha spiegato Sarri.
La scelta di Cuadrado
Nonostante la presenza di Dybala e Bernardeschi, l’allenatore ha scelto di schierare Cuadrado. Una scelta motivata così: “L’ho scelto per la sua brillantezza e la sua velocità, si sapeva che sarebbe stata una partita aperta e le sue caratteristiche ci sarebbero servite. Nel primo tempo ho scritto molto perché abbiamo concesso venti cambi di campo agli avversari, che ci costringevano a rincorrere e significava fare male dei movimenti. Poi Cuadrado ha avuto problemi di posizione, perché si è allenato due mesi da esterno basso e io l’ho schierato alto”.
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