17 maggio 1989-17 maggio 2009. Trent’anni esatti da una data unica e indimenticabile per il Napoli. Tre decadi fa, infatti, la squadra azzurra alzava al cielo il primo – e al momento ultimo – trofeo internazionale della sua storia: la Coppa Uefa. Un lungo percorso cominciato con il Paok Salonicco e terminato con lo Stoccarda. Un tragitto fatto anche di sconfitte, ma che la formazione allenata all’ora da Ottavio Bianchi ha saputo ribaltare, proseguendo quel ciclo vincente iniziato e terminato con la conquista del primo e secondo scudetto, prima della Supercoppa Italiana. È la squadra di Maradona, di Careca, di Ferrara, di Alemão. È la squadra che, trascinata dal suo Pibe de Oro, incanta in giro per l’Europa e spazza via avversario dopo avversario.
Dal Paok alla super rimonta
Il primo a cadere sotto i colpi del Napoli è il Paok Salonicco. Al San Paolo si debutta il 7 settembre 1988 e la firma inaugurale non può che essere quella di Maradona. L’argentino batte il rigore, conquistato da Careca, e spiazza il portiere. È la rete della vittoria e, in virtù del pareggio per 1-1 nella gara di ritorno (diagonale del brasiliano, unica nota stonata i tafferugli tra tifosi), basta e avanza per approdare ai sedicesimi di finale. L’ostacolo successivo si chiama Lokomotiv Lipsia, solo parente del club di proprietà oggi della RedBull. Dalla Germania si riparte con un altro 1-1, confezionato sullo splendido triangolo Careca-Maradona-Francini. Al ritorno, però, la squadra di Bianchi non sbaglia. Francini si conferma goleador anche in casa e ha il merito, poi, di propiziare l’autorete di Sholz che chiude la partita. Una vittoria e un pari è anche il bottino raccolto dagli azzurri negli ottavi contro il Bordeaux. A decidere la qualificazione, in questo caso, è Carnevale: il suo mancino nel freddo del Chaban-Delmas spalanca le porte dei quarti. L’avversaria è la storica rivale di sempre, la Juventus. A Torino, per il Napoli sembra concretizzarsi l’incubo peggiore. Dopo meno di un quarto d’ora i bianconeri sorprendere gli ospiti da calcio piazzato e passano in vantaggio con la botta violenta da fuori di Bruno Pas. A fine primo tempo, poi, un clamoroso autogol di Corradini regala il raddoppio. Per i partenopei sembra finita, ma nel match di ritorno accade il miracolo. Maradona, dagli 11 metri, apre le marcature, seguito dal 2-0 di Carnevale che proietta la sfida ai supplementari. A un minuto dal fischio finale è il colpo di testa di Renica a sancire la clamorosa rimonta che vale una storica semifinale. Il San Paolo impazzisce di gioia e comincia a credere nel successo europeo.
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