Un posto per la prossima Champions già in cassaforte, una finale di Carabao Cup (persa contro il Manchester City) e una di Europa League conquistata con fatica. Maurizio Sarri può essere soddisfatto della sua stagione, ma vincere la Coppa garantirebbe un voto ben oltre la sufficienza. In attesa di provare a mettere in bacheca il suo primo trofeo, tuttavia, l’ex allenatore del Napoli è già entrato nella storia del club e in particolare dell’era Abramovich. Il manager italiano, infatti, è diventato il primo manager dei Blues ad approdare in una finale europea dopo aver cominciato la stagione alla guida della stessa squadra inglese. Quella di Baku sarà la quarta finale europea raggiunta dal Chelsea da quando il magnate russo è diventato proprietario della società londinese. Il primo a centrare l’obiettivo – almeno a metà visto il risultato finale – è stato Avraham Grant, subentrato a José Mourinho nel settembre 2007 e capace di condurre i giocatori Blues fino alla finale di Champions di Mosca, persa ai rigori contro il Manchester United dopo il clamoroso scivolone di Terry.
Quattro stagioni dopo è stato il turno di un altro italiano, Roberto Di Matteo, entrato definitivamente nella storia del club. Il suo Chelsea, infatti, è riuscito nell’impresa di alzare al cielo la Coppa dalle grandi orecchie, battendo in finale dagli 11 metri il Bayern Monaco. Anche lui era arrivato ai Blues a stagione in corso: aveva iniziato come primo assistente, prima di prendere il posto dell’esonerato Villas Boas il 4 marzo 2012. Meno di un anno dopo, lo stesso Di Matteo è stato poi licenziato da Abramovich e sostituito da Rafa Benitez, reduce dall’esperienza all’Inter. E l’allenatore spagnolo ha fatto centro al primo anno: è stato ufficializzato a novembre e pochi mesi dopo ha vinto l’Europa League in finale contro il Benfica. Visti i precedenti, Sarri diventa l’unico ad aver cominciato la stagione al Chelsea e aver condotto i suoi dalla fase a gironi fino all’ultimo atto, in programma il 29 maggio contro l’Arsenal. Per lasciare un ricordo meraviglioso nella storia dei Blues, però, deve compiere ancora il salto più importante: battere i Gunners e regalare al club londinese la seconda Europa League.
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