TORINO – L’ultima comunicazione dell’Uefa giunta da Nyon non è dolce come la precedente che aveva sancito il ripescaggio del Torino in Europa League, al posto del Milan squalificato. Il governo del calcio europeo ha sì dato l’ok all’utilizzo dello stadio Moccagatta di Alessandria per l’andata del preliminare del 25 luglio, contro gli ungheresi del Debrecen o gli albanesi del Kukesì, ma senza concedere la deroga per l’utilizzo di una delle due curve, la più grande, sprovvista di seggiolini con schienale a norma di categoria 2, a differenza di tutto il resto dell’impianto, perfettamente in regola, anzi oltre la media.
L’alternativa è Udine
Su certe cose però l’Uefa si dimostra inflessibile, per cui la capienza del Moccagatta a disposizione del Toro scende addirittura sotto le quattromila unità, stante un numero minimo di posti da riservare agli ospiti con relativo cordone di sicurezza: davvero poca cosa per le esigenze, le richieste e l’entusiasmo dei tifosi granata (che nel 2014 nel preliminare con gli svedesi del Brommapojkarna riempirono l’Olimpico con 23 mila paganti). Ora il club granata deve decidere se confermare la scelta – al momento la soluzione ancora più probabile, considerate la vicinanza e la forte presenza granata sul territorio alessandrino – o se dirottare sull’alternativa Udine, unico stadio di serie A ad aver dato la disponibilità, con tutte le controindicazioni logistiche ed economiche che però comporterebbe per i tifosi.