L’Italia che lotta al momento fa rima solo in senso letterale con Thiago Motta. La Nazionale che si appresta ad affrontare l’Europeo è una squadra solida, che fa della fase difensiva e dell’atteggiamento combattivo la propria forza, perché senza stelle (e con un centrocampo che ha perso Pirlo per sopraggiunti limiti di età e poi Marchisio e Verratti per infortunio) non ci sono altre strade per vincere o almeno limitare i danni. Così, il modo di giocare ordinato, spesso compassato, dell’ex interista, quasi stride con questa filosofia. Il quasi è d’obbligo perché poi, ascoltando Conte in conferenza stampa, si ha la conferma che “noi tutto facciamo, tranne che le ripartenze”. E allora tutto torna in discussione, tranne una cosa, dopo la vittoria sulla Finlandia: davanti alla difesa, in Francia, giocherà uno tra Thiago Motta e De Rossi. E a seconda di chi giocherà molto probabilmente vedremo due Nazionali diverse.
fischi — Conte ha concesso più di un’ora a Thiago Motta, risparmiato a Malta nel test contro la Scozia perché non ancora in condizioni ottimali. Il c.t. sapeva già che l’avrebbe portato all’Europeo e non c’era bisogno che lo provasse dopo averlo ripescato in primavera per la doppia amichevole con Spagna e Germania. A Verona, però, l’oriundo doveva cominciare a mettere minuti nelle gambe: “Deve crescere, ma ha giocato a buon ritmo”, giura il c.t. che non può certo rimproverarlo pubblicamente. I numeri (dati Opta) dicono che Motta ha toccato 68 palloni, ne ha recuperati 9 e ne ha persi solo 6. Ovvio: ha giocato sempre in orizzontale, tranne in rare circostanze. Quando Conte l’ha sostituito, il Bentegodi ha fischiato. “Non creiamo casi o polemiche”, dice il c.t. Chiede unità di intenti e non rinuncerà al giocatore che nella sua testa deve organizzare la manovra di una squadra che “vuole sempre fare la partita”. La gente, però, chiede anche altro e probabilmente dovrà abituarsi all’idea di veder partire titolare Thiago Motta, al momento davanti a De Rossi nelle gerarchie.
sorpasso — Daniele De Rossi sfrutta i suoi 30 minuti, recupero compreso, mostrando evidenti progressi dopo la prova sufficiente contro la Scozia, al di là del gol di testa che chiude i conti e che dimostra, in ogni caso, che con lui in campo l’Italia ha una bocca da fuoco in più. Il romanista va in campo e fa subito quello che Motta fa raramente, quasi mai: verticalizza il gioco. Così, dopo una ripresa cominciata a ritmo lento, l’Italia diventa più vivace, aiutata poi anche dal raddoppio. Un sondaggio popolare, al momento, lo vedrebbe nettamente in vantaggio nell’inevitabile duello con Thiago, che paga anche quella maglia numero 10 sulle spalle appartenuta in passato ai più grandi campioni italiani, da Roby Baggio a Totti. E anche a De Rossi, a dire il vero, all’Europeo del 2008 chiuso con l’eliminazione ai rigori contro la Spagna. Entrambi hanno conquistato la Francia in extremis, la cosa più probabile (viste le condizioni non ottimali) è che a seconda delle partite e dei momenti Conte li alternerà. Del resto i dualismi, da Rivera-Mazzola a Baggio-Del Piero, hanno fatto la storia della Nazionale. Questo infuocherà un po’ meno il dibattito popolare, ma potrebbe segnare comunque il destino di quest’Italia.