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Alex Sandro: “Juve più dura di tutto. Douglas Costa imprendibile”

TORINO – Ai microfoni del famoso presentatore brasiliano Raiam Santos, Alex Sandro si racconta direttamente dal Sudamerica partendo dalle sue radici, dagli inizi della sua carriera dove sognava di diventare un calciatore. Il terzino brasiliano è partito dal basso per poi arrivare al calcio che conta europeo e giocare ai vertici con la meglia bianconera. “Il mio primo successo ottenuto grazie al calcio fu quando risparmiai 300 dollari e li diedi ai miei genitori. Usarono quei soldi per dipingere la facciata della nostra casa. Avrei potuto comprare qualsiasi cosa, ma in quel momento dovevo aiutare la mia famiglia”. Alex Sandro tocca punti fondamentali della sua vita in cui mette sempre al primo posto la famiglia e resta legato alla sua cultura.

Dal Brasile all’Europa

 Il terzino della Juve racconta aneddoti originali ed interessanti nella lunga intervista concessa in patria partendo proprio dall’inizio, fin dalle giovanili: “Quando entrai a far parte delle giovanili dell’Atletico Paranaense, avevo 15 anni e guadagnavo appena 100 dollari al mese. Il club però mi ha messo tutto a disposizione: casa, cibo e lezioni scolastiche, quindi di quei soldi ne spendevo 50 e il resto lo risparmiavo. ?Molte volte, oggi,  esco con la mia famiglia e succede di spendere anche 300 o 400 euro in una serata. Poi, però, mi chiedo a quanti real brasiliani equivalgono: mi sento un po’ in colpa di aver speso così tanti soldi in una sola sera”. Non si ferma solo ai racconti brasiliani quest’intervista, bensì Alex Sandro non dimentica l’arrivo in Europa e la sua voglia di competere con i migliori, a cominciare dai suoi attuali compagni di squadra in bianconero: “Mi è sempre piaciuto affrontare giocatori forti, quelli che magari facevano paura, perché dovevo stare più concentrato. Uno dei giocatori più difficili che abbia mai fronteggiato è Douglas Costa. Trattenerlo è quasi impossibile, se poi ti scappa via dimenticatelo. Allenarmi con giocatori come lui, Cristiano Ronaldo, Dybala o Bernardeschi mi aiuta a crescere molto e mi dà più fiducia in vista delle partite importanti, come quelle di Champions League, per esempio. Chiosa finale, dopo i complimenti a Ronaldo e Costa, su uno dei giocatori con il quale il brasiliano è rimasto più legato fin dai tempi del Porto: “Uno dei migliori compagni che abbia avuto è stato Lucho González al Porto. Per l’uomo che era e la dedizione che aveva nel lavorare è stato uno dei migliori esempi per me. Era un leader, ma rispettava tutti, mi sono sempre ispirato a lui”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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