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Bernardeschi c'è: il rilancio nel segno di Sarri

TORINO – Cinquantasei volte dopo, riecco Federico Bernardeschi. A smistare, pressare, calciare. E segnare. Tante sono state le conclusioni effettuate dal 25enne di Carrara, infatti, tra la rete di martedì sera al Bayer Leverkusen e la precedente marcatura in bianconero: era l’ormai lontano 12 gennaio, avversario il Bologna in Coppa Italia. Un lungo digiuno durante il quale, di acqua sotto i ponti, ne è passata a fiumi: dall’esaltante notte che l’ha visto protagonista nella remuntada sull’Atletico Madrid della corsa Champions ai dubbi per un rendimento all’insegna della discontinuità, dagli ultimi sussulti del mercato che l’hanno visto in discussione alla rete del momentaneo 2-0 – appunto – contro i tedeschi nella tana dell’Allianz Stadium.

Un teatro dove, in realtà, non ha avuto bisogno di aggiustare particolarmente la mira: un tiro nello specchio di Lukas Hradecky e una rete. A celebrare la prima da titolare nell’era Maurizio Sarri. Dopo tanta panchina, qualche sporadico spezzone e la gara di Firenze disputata quasi per intero ma da subentrante al posto dell’infortunato Douglas Costa, la cuifenomenale estate, in qualche modo, ha finito per togliere minuti al numero 33. Che, però, si è ripreso legittimo spazio a suon di convincenti allenamenti per intensità e abnegazione, come riconosciuto – dopo il tris calato ai tedeschi martedì sera – dallo stesso tecnico bianconero. Le cui valutazioni sono poi andate oltre il dato puramente atletico, con Aaron Ramsey (nella nuova variante tattica del 4-3-1-2, sulla trequarti, il principale contendente del toscano per un posto nell’undici) reduce da tre gare da titolare di fila. «Il gallese è più palleggiatore, mentre Federico ha qualcosa in più a livello di gamba – ha introdotto la distinzione tattica lo stesso Sarri -. Il primo è più bravo ad attaccare gli spazi, il secondo spicca quando è il momento di trovare delle accelerazioni palla al piede».

Quelle che Bernardeschi, pur non ancora nel suo stato di forma più brillante, ha potuto scatenare nei varchi concessi dal Bayer Leverkusen, squadra attenta più a imbastire una fitta ragnatela di passaggi in impostazione che nel limitare il campo a disposizione degli attaccanti avversari. Così l’ex viola si è subito calato nelle inedite vesti di trequartista alle spalle di Cristiano Ronaldo e Gonzalo Higuain, autore – oltre che della prima rete – anche del goloso assist convertito in gol per il raddoppio.

 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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