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Bonolis: “Quanto mi piace Sensi: ha qualità immense, uno così mancava da anni”

Archiviata la pausa delle nazionali, l’Inter è chiamata ora a mantenere il passo intrapreso nelle prime due giornate di campionato, con le vittorie contro Lecce e Cagliari. Ora comincia un vero tour de force per la squadra di Antonio Conte: Udinese, Slavia Praga Champions League, derby, Lazio, Sampdoria a Marassi, Barcellona e Juventus. In merito all’inizio di stagione della Beneamata e al mercato operato dal club, FcInter1908 ha interpellato il noto conduttore televisivo e tifoso nerazzurro Paolo Bonolis, che ha detto la sua a proposito del momento dell’Inter.

Che impressione ti ha fatto Conte in questi primi mesi?
Un’ottima impressione, perché ho visto, anche grazie ad un mercato mirato, una squadra aggressiva, volitiva, che gioca in profondità e con scambi rapidi, anche perché ora ci sono giocatori che ti permettono di poterlo fare con sicurezza.

A Cagliari si è vista un’Inter brutta ma cinica: secondo te è avvenuto quello step di maturità che si richiedeva alla squadra o Conte deve ancora lavorarci?
Deve ancora lavorarci, ci mancherebbe: Cagliari era più difficile rispetto al Lecce, giocava pure in casa e aveva una grande volontà. E’ stata una partita complicata, ma ce ne saranno tante altre, anche dove sulla carta sembreranno semplici. Non mi pare poi che squadre più titolate sulla carta dell’Inter abbiano vinto con facilità le loro partite: la Serie A è molto complicata, le partite facili sono per gli illusi.

Si è creata una discussione in merito al mancato salto di Conte al coro “Chi non salta bianconero è”: secondo te ha agito correttamente?
Io guardo il calcio in campo, le partite di pallone: ci sono anche forme di rispetto, lui è stato per tanti anni capitano e allenatore della Juventus. Per un senso di rispetto non l’ha fatto: non ha certo però impedito che lo facessero. Di sicuro non verrà meno ai suoi doveri professionali di cercare di vincere con la Juventus in tutte le occasioni: ma da lì ad entrare a far parte di uno sfottò da tifo, giustamente ha lasciato perdere. Un conto è essere in panchina e un professionista, un altro è essere in tribuna e essere tifoso.

Parliamo di mercato: soddisfatto della campagna acquisti dell’Inter? Da chi ti aspetti di più?
Molti li dobbiamo vedere: abbiamo visto pochi minuti di Godin, non abbiamo visto Sanchez, Lazaro, Bastoni, Barella deve ancora rendere. Mi è piaciuto tanto Sensi, ma sapevo fosse un giocatore di immensa qualità che serviva tanto, anche per quella dose di imprevedibilità nella giocata che nelle precedenti stagioni è mancata.

Che idea ti sei fatto del caso Icardi? Condividi la scelta del club di mandarlo in prestito pur di cederlo? Non pensi sia solo un rimandare il problema di un anno?
Il problema Icardi è rimandato di un anno, sicuramente, ma non con un giocatore che per una stagione intera non è sceso in campo. Questo cambia molto: rimettere sul mercato un giocatore che non ha fatto niente per una stagione, se non il 10% di minimo sindacale obbligatorio, sarebbe stato controproducente per le prossime sessioni di mercato. Mentre un giocatore che ha giocato un campionato importante come quello francese, che ha giocato in Champions League, ha un altro tipo di mercato.

L’Inter ha pescato un altro girone di Champions League difficile: pensi che possa passare il turno quest’anno?
Tranne un girone, quello della Lokomotiv Mosca, che mi sembra grottesco, tutti hanno le loro difficoltà: si può dire che all’Inter non sia capitata la peggiore del secondo gruppo, ma al Borussia sia capitata la peggiore del terzo. Fatte le debite proporzioni, credo ci si giochi tutto nei due scontri con il Borussia Dortmund: e occhio allo Slavia Praga che è una squadraccia, rognosissima.

Secondo te come finirà l’Inter in campionato? Lo scudetto è un obiettivo?
Come finirà in campionato non lo so: una squadra come l’Inter, una storia come l’Inter, una rosa come l’Inter, un allenatore come Conte non possono non prevedere di voler entrare in campo ogni partita per volerla vincere. Se l’obiettivo è questo, si presume che se le vinci tutte, vinci il campionato: è un obbligo professionale puntare a vincere, ma ce l’hanno anche altre squadre, quindi vedremo che succede.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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