TORINO – Antonio Conte si sta riproponendo alla Serie A così bcome l’aveva lasciata. La sua ultima stagione era stata quella targata 2013-14, con l’addio polemico alla panchina della Juventus e la chiamata della Nazionale. Due stagioni con gli azzurri, per poi tornare a un club, volando in Inghilterra al Chelsea nel 2016 per due campionati, chiusi da un divorzio tormentato nel 2018 e con il conseguente anno di inattività, prima di trovare l’accordo con l’Inter. Quel 2013-14 il tecnico lo aveva chiuso a quota 102 punti, una cifra record per il campionato italiano. E con la vittoria di ieri i nerazzurri non hanno soltanto strappato il primo posto alla Juventus in classifica, ma hanno anche totalizzato 37 punti in 14 giornate. Esattamente come i bianconeri avevano saputo realizzare sei anni fa, arrivando fino a 102. Numeri che entusiasmano la tifoseria nerazzurra, che ha salutato con un boato il pareggio della Juventus e invitato Conte a saltare con tutto lo stadio: un invito cui l’allenatore ha risposto con un applauso.
Vedere Inter e Juventus viaggiare a questi ritmi fa tornare in mente un altro precedente. E’ quello del campionato 1976-77, a sedici squadre e con la vittoria premiata ancora con i due punti. Una Serie A che i bianconeri vincono chiudendo con 51 punti (vale a dire: lasciandone appena 9 per strada), un bottino che nega al Torino il bis dello scudetto conquistato nel 1976, nonostante i granata avessero a loro volta raccolto ben 50 punti. Un testa a testa entusiasmante che promette di ripetersi in questa stagione grazie a quanto stanno combinando i nerazzurri, diventati l’unica alternativa credibile allo Juventus dopo l’evaporarsi di quelle che erano considerate le possibile alternative. Napoli per primo.