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Champions, Inter-Barcellona 1-2: Lukaku non basta, Conte retrocede in Europa League

MILANO – L’Inter di Antonio Conte cade 2-1 in casa con un Barcellona ampiamente rimaneggiato e chiude così al terzo posto nel girone F di Champions, “retrocedendo” in Europa League. I nerazzurri partono fortissimo, ma vanno sotto al 23′ alla prima sortita blaugrana, firmata PerezLukaku riapre il discorso qualificazione in chiusura di primo tempo quindi, nella ripresa, prima il belga (per la seconda volta, dopo l’episodio al 7′) poi Lautaro Martinez battono l’ex juventino Neto, ma in fuorigioco. La rete di Ansu Fati a 3′ dal triplice fischio fa calare definitivamente il sipario al Giuseppe Meazza di Milano.

L’Inter parte forte, Barcellona alle corde

Il Barcellona, già certo del primato nel girone F di Champions League, fa visita all’Inter privo di Messi, Piqué e Sergi Roberto, lasciati in Catalogna da ValverdeConte ha bisogno dei tre punti per staccare il pass per gli ottavi ed affronta la super-sfida con un’importante emergenza a centrocampo: davanti ai confermatissimi Handanovic, Godin, De Vrij Skriniar, e dietro la coppia delle meraviglie Lukaku-Lautaro Martinez, il tecnico nerazzurro schiera il quintetto D’Ambrosio-Vecino-Brozovic-Borja Valero-Biraghi. I blaugrana, vittoriosi con un 2-1 in rimonta nella gara d’andata, si presentano con un undici ampiamente rimaneggiato: in porta c’è l’esordio dell’ex juventino NetoRakitic a protezione della difesa a tre formata da Todibo, Umtiti Lenglet, e a supporto di Wague, Vidal, Aleña e Junior Firpo, con Griezmann-Perez terminali offensivi. La differenza di motivazioni è subito evidente: nei primi 10′, l’Inter crea quattro occasioni pericolose con Lautaro Martinez (murato), D’Ambrosio (alto) e per due volte Lukaku (al 7′ in gol, annullato per fuorigioco, 3′ dopo con Lenglet miracoloso). Tra le due chance del belga ex United, il Barça spaventa Handanovic col sinistro ad incrociare di Perez, poi è provvidenziale De Vrij che “scippa” Griezmann di un tap-in facile facile. Nel frattempo, Sancho porta avanti il Borussia Dortmund con lo Slavia Praga: nerazzurri momentaneamente terzi.

Inter-Barcellona: apre Perez, Lukaku risponde

Passano i minuti, ma non l’atteggiamento dei 22 in campo: il Meazza esplode su un’incursione di Lautaro, chiuso in angolo, e su una poderosa, ma poco fortunata, progressione di De Vrij, nell’insolita veste di esterno offensivo. Al 19′, il giovane attaccante argentino strappa un pallone ad Umtiti sull’out destro e serve al centro il possente compagno di reparto che, alzando la testa, serve sulla corsa Biraghi: il mancino ad incrociare dell’ex Fiorentina, però, trova la pronta risposta di Neto. Al 23′, a sorpresa, passa invece il BarcellonaGriezmann pennella nel cuore dell’area, Vidal cerca la sponda, ma è Godin a regalare a Carlos Perez la più facile delle occasioni. L’Inter grida al fuorigioco, ma il Var visiona le immagini e dà l’ok all’olandese Kuipers per la convalida dello 0-1. A San Siro calano i decibel (ad eccezione di qualche brusio su un paio di errori di Borja Valero e su un velleitario tiro dalla distanza di Vecino), le gambe dei nerazzurri si fanno di colpo più pesanti ed i fraseggi nello stretto dei blaugrana nella trequarti meneghina preoccupano Antonio Conte. Al 30′, un’azione insistita spagnola mette in difficoltà la retroguardia della capolista di A, ma la conclusione, altissima, di Rakitic regala qualche secondo utile per riprender fiato. 150 secondi più tardi, è invece Lenglet, lasciato colpevolmente libero, a divorarsi clamorosamente il raddoppio. Il pubblico interista ritrova entusiasmo e fiducia su una tripla chance firmata Lautaro Martinez (meraviglioso aggancio e tiro respinto da Neto), Borja Valero (deviazione in angolo non ravvisata dall’arbitro) e D’Ambrosio (anticipato di un soffio). Poi, mentre lo Slavia Praga pareggia a Dortmund, ad un passo dal duplice fischio (44′) l’ennesima invenzione dell’argentino offre a Lukaku la sassata dal limite per l’1-1 (sporcata in maniera decisiva da Umtiti).

Lautaro Martinez fa esplodere San Siro, ma è fuorigioco

Non ricorrono alle sostituzioni i due tecnici, pertanto, alla ripresa delle ostilità, si ripresentano in campo gli stessi protagonisti della prima frazione. Junior Firpo entra subito a far parte della lista dei “cattivi” dell’arbitro, il terzo del match dopo Lenglet Borja Valero, mentre Rakitic prova dalla distanza a sorprendere Handanovic. Conte ordina ai suoi di non far troppo fede al positivo risultato di Dortmund, e chiede a gran voce un vantaggio che offrirebbe ben altre garanzie, esponendosi tuttavia ad alcune insidiose ripartenze blaugrana: al 57′, l’ex portiere dell’Udinese chiude sul diagonale di Griezmann dopo una pregevole azione personale di Perez, quindi è ancora Rakitic a regalare un pallone alle gradinate. In avvio di secondo tempo è il Barcellona a fare la partita, ma lo scatenato tecnico nerazzurro, dalla panchina, trascina i suoi a sovvertire i valori, con una clamorosa doppia chance fallita da Lukaku: al 60′, mentre il Borussia torna avanti sullo Slavia Praga, centra in pieno Neto da due passi poi, dopo il doppio cambio di Valverde (Suarez De Jong per Griezmann Rakitic), salta l’ex portiere di Juve e Fiorentina, ma non riesce a raggiungere il pallone, che si spegne sul fondo, tra i mugugni del Meazza. Risposta immediata di Vidal (il suo destro accarezza il palo al 64′), quindi Lazaro rileva Biraghi, ma è ancora Lautaro Martinez, migliore in campo per distacco, a crearsi una macroscopica opportunità al 72′: pressa Lenglet, lo anticipa, rincorre il pallone deviato, lo controlla e salta il diretto marcatore con un sombrero spalle alla porta, poi lo piazza alla destra di Neto, fuori di un soffio. Quindi è Lukaku a sporcare i guantoni del brasiliano, battuto dall’argentino al 73′, col boato di San Siro strozzato dalla bandierina alzata del guardalinee. 

Inter, Lukaku-gol: ancora fuorigioco! Ansu Fati fa calare il sipario

Conte getta nella mischia Politano per D’Ambrosio, quindi Esposito per Borja Valero, con un’Inter a trazione ultra-offensiva, e l’ex Sassuolo si mette subito in mostra sulla fascia, con Brozovic che conclude l’azione sparando il pallone alle stelle. I nerazzurri, sbilanciati in avanti dal proprio tecnico, pagano la minore densità a centrocampo, costringendo Godin, Skriniar De Vrij agli straordinari. Politano dimostra di aver avuto un impatto felice sul match e si destreggia sul vertice destro dell’area blaugrana, quindi tenta il tiro, corretto in rete da Lukaku: sembra una maledizione, terzo gol annullato per fuorigioco. Schemi totalmente saltati, Inter che attacca a testa bassa ed incredibile contropiede sciupato da Perez all’82’ in una situazione di quattro contro tre. Quindi, azione quasi-fotocopia 2′ più tardi, ma Suarez sbaglia lo stop e l’azione sfuma. All’84’, Perez fa posto al baby fenomeno Ansu Fati, protagonista di un assist al bacio per Junior Firpo (l’ispano-dominicano reclama un calcio di rigore per un tocco di mano) quindi, all’87’, si mette in proprio e firma il sorpasso con un collo destro che bacia il palo, ad Handanovic battuto: il 17enne originario della Guinea-Bissau (ma naturalizzato spagnolo) diviene così il più giovane marcatore nella storia della Champions. Cala il gelo al Meazza, Politano fallisce una buona opportunità che avrebbe potuto regalare un assedio finale che non si concretizza. L’Inter chiude terza nel girone F, Conte retrocede in Europa League.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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