A breve le dichiarazioni di Rocco Commisso dalla sala stampa dello stadio Artemio Franchi, appena prima della conferenza di Mister Montella: prima dell’inizio della conferenza, il n° 1 viola ha esibito la maglia di Milenkovic, che il serbo gli ha regalato dopo il gol vittoria di mercoledì sera.
“Si parla tanto di fast fast fast, che deriva dai casi della mia vita. Ogni volta che ho preso una decisione veloce è andata bene, sono istintivo e mi piacciono i rischi perché ci vedo un’opportunità. Quando ho preso una decisione veloce nella mia vita ho sempre ottenuto ottimi risultati, questo è successo anche quando ho fondato Mediacom. Andando fast fast fast sono qui oggi. Se aspettavo i due mesi di due diligence, forse la Fiorentina non era in mano mia, perché qualcun altro avrebbe comprato al posto mio o i Della Valle avrebbero preso la decisione di restare”.
Concetto di 2+2: “Il mio obiettivo è quello di costruire in due anni il centro sportivo, negli altri due lo stadio. Stamani sono stato a Bagno a Ripoli, non sarà solo il più grande Centro Sportivo d’Italia, ma anche il più bello. Siamo stati a Sassuolo, domani visiteremo quello del Bologna, entro il 30 novembre vedrete quello che faremo a Bagno a Ripoli perché dobbiamo presentare al Comune la nostra idea. Non costerà 10-15 milioni, sarà un investimento da 50 milioni. Dobbiamo incrementare i ricavi, questo servirà per portare la Fiorentina al top. Sono contentissimo di aver preso questa decisione perché è un messaggio che sto dando a Firenze e all’Italia: quando il privato comunica bene con il pubblico si può investire. E tra 3/4 settimane vedrete quanto è bello. Grazie alla Mediacom stiamo andando bene. Ogni tre mesi mandiamo i risultati della Mediacom. I nostri debiti, pur comprando la Fiorentina, sono diminuiti rispetto ad un anno fa e abbiamo chiuso il novantunesimo trimestre in utile consecutivo”.
Su Joe Barone: “In questi tre anni mi ha aiutato molto, sia con i Cosmos che con la Fiorentina. Ha lasciato quattro figli a New York e la moglie che verrà qua due giorni visto che anche lei lavora 16 ore al giorno. Voglio dare a Joe il giusto riconoscimento, non sarà più il mio braccio destro (ride n.d.r.) ma sarà Direttore Generale. Anche mio figlio Joseph sarà nel C.d.A.”.
Sul Franchi e sull’attuale C.S.: “L’idea iniziale era quella di restare al Franchi, perché sapevo che muoversi poteva essere un problema. Ma non spendo soldi per un progetto mezzo e mezzo: non so cosa succederà del Franchi. Non posso aspettare mesi per sapere quanto vogliono per l’area Mercafir, se il prezzo e i tempi non saranno giusti (47 mesi n.d.r.) io non lo voglio quindi mi tengo aperte altre alternative. Voglio che a settembre del 2023 la Fiorentina giochi nel nuovo stadio. Campi? Sapevo che i Della Valle volevano costruire lì il Centro Sportivo. Ho incontrato il sindaco Fossi, molto bravo, vedremo”.
Sul mercato: “Non ci siamo ancora seduti, vedremo come muoverci a gennaio”.
Ancora sulla Mercafir: “Il prezzo giusto? Zero (ride n.d.r.). Se prendiamo quello che abbiamo speso per la Fiorentina, la sponsorizzazione Mediacom, poi il Centro Sportivo e lo Stadio sarà un investimento da 450 milioni, il più grande della storia a Firenze. Quando dai qualcosa, ti aspetti di avere qualcosa in cambio… La città deve sapere che quando fai un investimento, per incentivarlo ti aspetti qualcosa in cambio. Se non sarà un prezzo giusto, o i tempi non saranno giusti, non lo accetterò: vediamo cosa succederà”.
Sui tifosi e Chiesa: “28.000 abbonamenti venduti sono un riconoscimento, la gente è tornata dalla ‘sua’ Fiorentina e di questo ne sono molto felice. Chiesa? Si parla, può darsi che ci sarà un annuncio più avanti, ma non c’è nessun accordo per ora. Il nostro lavoro è quello di parlare e poi portare a termine le cose”.
Sul Var: Sarebbe molto buono il challenge da parte della squadra. Gli arbitri devono essere rispettati perché fanno il loro lavoro per bene, ma in America certe cose non succedono perché andare a rivedere costa solo pochi minuti”.
Sui giovani: “Non posso dire se ci saranno 5 italiani o 6 stranieri in campo. Mi fa piacere se ci sono ragazzi italiani che rappresentano la Fiorentina e la nostra nazione. Vogliamo essere più presenti nel territorio, col nuovo centro sportivo questa cosa accadrà perché sarà uno strumento per incentivare i ragazzi e ragazze toscane a giocare qui”.
Sui primi cinque mesi da n° 1 della Fiorentina: “E’ andato quasi tutto bene. Certi cori non mi sono piaciuti, non è un esempio di una Firenze piena di turisti e di stranieri. Coi nostri tifosi c’è un rispetto reciproco, ma quella minoranza deve cambiare. L’altro giorno parlando con il Cardinale, mi è stato chiesto di cercare di eliminare le bestemmie dallo stadio: gli sfottò vanno bene, ma c’è un limite e dobbiamo rispettare anche gli avversari. Dobbiamo essere più forti sul tema-razzismo, ma a Reggio Emilia non ho sentito niente”.
Sulla sede: “Bisogna incrementare il valore della Serie A, la Fiorentina dovrà far parte delle 5/6 squadre conosciute a livello mondiale, come quelle inglesi. Quello che voglio vedere è una Serie A che possa competere con la Premier League. Al momento non siamo messi tanto bene, gli stadi non sono tanto belli con quella pista d’atletica… Come il governo aiuta ad esportare la moda e il vino, anche il calcio deve essere esportato e incrementato grazie alla politica”.
Sull’amichevole con i Cosmos: “Non è una notizia vera, purtroppo abbiamo una causa legale perché in cinque mesi ci hanno mandato dalla Serie B a uno condizione di semi-dilettanti. Il calcio negli Usa non va bene, avete sentito Ibrahimovic?”
Su Montella: “Tutti possono fare critiche, io ho confermato Montella perché è così che lavoro. Anche con gli stessi dipendenti che c’erano prima si può fare un percorso diverso. Vincenzo sta facendo un buonissimo lavoro, non ho mai detto che voglio andare in Champions League e stiamo rispettando le aspettative. Le cose potranno anche andare meglio”.
Sul paragone con le altre squadre di Serie A: “Ci sono squadre come Cagliari e Atalanta, che stanno andando bene senza spendere tanto come noi. Non siamo al livello di Juve e Inter, ma anche il Milan ha speso”.
Sui sogni: “Sogno di vincere trofei, e se mi danno la possibilità la possibilità di investire i miei soldi in Italia nella Fiorentina, e non a Milano. Avevo la possibilità di prendere altre squadre prima della Fiorentina, ma certe volte non bisogna andare fast fast fast”.
Ancora sul nuovo stadio: “Incluso nei 15 ettari della Mercafir, ci sono 30.000 metri quadrati di commerciale, che è importantissimo. Siamo qui per incrementare il business della Fiorentina, ovviamente serviranno hotel, negozi, una hall of fame per portare più gente e più ricavi per prendere nuovi giocatori. 30 milioni per l’area? Non sono una cifra giusta. Per i terreni vergini del Centro Sportivo abbiamo speso 400.000 euro a ettaro. Per i 15 ettari della Mercafir i conti si fanno veloce…”
Sulla credibilità di Nardella: “Non voglio fare critiche al Sindaco, sono qui per fare bene e rispettare tutte le istituzioni. Però se le cose non vanno per il verso giusto, sarò io a criticare. Credevo di fare la cosa giusta ristrutturando il Franchi, ma se i politici mi dicono che è meglio la Mercafir mi fido. Sarà più costoso, più bello e più grande di quello della Juventus”.
Sulla smania di successi dei tifosi viola: “Cominciamo a preparare la squadra del futuro quest’anno. Non pretendo successi subito, ma nemmeno quattro anni: voglio qualche trofeo prima. Ibrahimovic? Mi devo poi preoccupare dello spogliatoio (ride n.d.r.), devo chiedere a Pradè e Joe Barone”.