Altro che vittima sacrificale. Il Sassuolo guadagna un punto fondamentale anche e soprattutto in termini di autostima. Gli emiliani pareggiano a Torino contro ogni pronostico. Una vera impresa di De Zerbi, spesso lodato anche da Sarri. Le idee di gioco sono simili. E l’allievo, di fronte al maestro, non ha affatto demeritato.
CORAGGIO – Una frase gridata ai suoi è la chiave del match, come dichiarato ai microfoni di DAZN: “Coraggio ci vuole coraggio. Se non hai quello sei morto ancora prima di iniziare la partita, ma noi necessitiamo di passare attraverso il gioco è indispensabile per farli rendere. Anche a costo di pagare qualche errore in fase di costruzione. Se non accetti i rischi, però, non si possono trarre vantaggi. Le scelte sono state dettate anche da altri fattori. Ho messo Caputo su Bonucci e Traorè doveva chiudere le linee di passaggio per Pjanic. La Juventus comunque la puoi solo limitare. Sapevamo di saper soffrire ma il coraggio ti fa soffrire meno”.
GIOCO – Colpisce la serenità, la costruzione dal basso dell’azione. “Abbiamo cercato di passare da centrocampo per uscire ed evitare il pressing delle loro mezzali. La loro pressione è violenta, il giro palla consentiva di chiamarli e pii aprire al terzino. L’avevamo studiata così proprio per giocarci la nostra partita”. Sarri gli levava il sonno. “Lo stimo tantissimo, è sempre difficile da affrontare a prescindere dal modulo”.
TURATI – Una partita straordinaria. A proposito di sonno. “Turati è completamente matto, io ero tranquillo l’ho solo esortato a tirare fuori la sua pazzia. Gli ho detto che se non avesse dormito sarebbe stato normale ma gli ho raccomandato di gustarsi il momento piuttosto che di crearsi troppe aspettative.