GENOVA – “Qualche anno fa ci eravamo già sentiti con la ma non si fece niente: arrivo con qualche anno di ritardo, ma il presidente è stato davvero convincente e ha toccato le corde giuste dal punto di vista tecnico” Eusebio Di Francesco, nuovo allenatore blucerchiato, si presenta così in conferenza stampa: “Ringrazio la Sampdoria, il presidente Ferrero e Osti per questa opportunità: dopo l’esperienza alla , non vedevo l’ora di tornare in pista è questa è la piazza giusta per far divertire la gente e provare ad ottenere risultati”.. Obiettivi? Quelli li pone la società, non l’allenatore. Chiederò ai ragazzi grande umiltà nel lavoro ma questa squadra ha fatto bene nel recente passato e voglio proseguire questo percorso, cercando di fare sempre un po’ meglio”.
Possiamo fare qualcosa di importante. Non è un passo indietro
“Credo che si possa costruire qualcosa di importante e non ritengo la Sampdoria un passo indietro rispetto alla Roma – ha dichiarato Di Francesco – mi piace la storia di questo club, mi piace avere una tifoseria che ti trascina come la Gradinata Sud. Quagliarella è l’unico calciatore della rosa che ho sentito al telefono, è il nostro capitano e credo che si metterà a disposizione dei compagni e dello staff tecnico. Questa squadra ha una base importante a livello di ossatura, di rosa. Il mercato è cominciato da poco: sicuramente stiamo cercando un centrale destro e un attaccante esterno e so che la società mi vuole accontentare. Ho letto che avrei intenzione di cambiare modulo in caso di necessità: chi mi ha scelto sa qual è la mia idea di calcio ma non per questo mi considero un integralista. Stiamo lavorando per completare la squadra nella maniera più funzionale per il mio gioco. Giampaolo? Non l’ho ancora sentito, sicuramente ci sarà occasione ma preferisco giudicare per quello che vedo e vivo in prima persona, piuttosto che per quello che sento. La Roma? Non voglio entrare nel merito di questioni che non mi competono più: preferisco non parlare più di Roma perché sono concentrato sulla Sampdoria. Totti e De Rossi? Sono degli amici. Il presidente Ferrero dice che chiama Francesco Totti tutti i giorni, ma Francesco è legatissimo a Roma. Per me è un amico fraterno, magari fosse… Ma non lancio appellli, è una persona adulta, sa lui cosa vuol fare in futuro. Non mi aspettavo la sua decisione di lasciare la Roma, forse non si sentiva protagonista e non poteva incidere quanto voleva. Ma non mi piace parlare della Roma adesso che non ne sono tesserato”.
La Sampdoria che verrà
“Giocatori interessanti in rosa ce ne sono moltissimi: ne sono arrivati di nuovi molto interessanti che io ho avvallato oppure, altri come Jankto che l’anno scorso ha faticato e magari potrebbe riscattarsi o Caprari che tornerà a fare l’esterno. Non conta Di Francesco, ma la Sampdoria, che viene sempre prima di tutto e tutti. Defrel? Non è più un giocatore della Sampdoria: lo conosco benissimo. Al agiva da prima punta, poi a Roma si è adattato a giocare esterno o seconda punta ma posso dire che è un ottimo calciatore. Il derby? Una partita che voglio vivere perché sono sicuro che sarà coinvolgente. Ho vissuto sia da calciatore che da allenatore quello di Roma e so che è una partita particolare: spero di continuare la striscia positiva di questi ultimi anni. Il mercato? Tutti gli allenatori hanno fretta e vorrebbero la rosa completa prima del ritiro, ma sappiamo che il mercato è lungo e io ho piena fiducia in #Osti e nei miei dirigenti. Gabbiadini? E’ uno di quei giocatori con cui voglio parlare per capire davvero quale può essere il suo ruolo ideale: sugli esterni io voglio determinati calciatori con caratteristiche precise”
“Bisogna capire le potenzialità”
“Dobbiamo lavorare e capire le potenzialità a opera in corso: la stessa Sampdoria arrivò a giocarsi i preliminari di Champions League e poi la stagione successiva scese in Serie B. Lavoriamo, senza fissare troppi paletti. La mia squadra deve essere aggressiva, capace di fare sempre la partita, in casa come in trasferta, senza snaturarsi mai. Dobbiamo provare a dominare le partite, anche se sappiamo che non sarà sempre facile, ma dovremo provarci. In Serie A sono cambiati tanti allenatori, ma non parlerei di sorprese. Fonseca? Mi incuriosisce, l’ho affrontato in Champions, ne conosco il lavoro. Ma essendo alla prima esperienza in Italia lo seguirò con attenzione. Giampaolo? Si merita il . E’ partito dalla C, ha allenato anche mio figlio e gli auguro il meglio, anche perché siamo conterranei. Montella è subentrato qui ed è un percorso diverso subentrare rispetto a quando si parte dall’inizio della stagione. Io ho scelto la #Sampdoria e comunque #Montella mi ha parlato molto bene di questo club e delle persone che ci lavorano. Berardi? E’ un mio pupillo, l’ho allenato cinque stagioni al Sassuolo: anche Verdi mi piace molto. Ma bisogna anche sapere dove si può arrivare. Maroni? L’ho osservato: nel mio 4-3-3 può fare l’esterno di sinistra in attacco come lo stesso Caprari che in passato ha fatto benissimo in quel ruolo e sono felicissimo di poterlo allenare”.
Ferrero
A margine della presentazione di Di Francesco, ha parlato anche il presidente Ferrero (“Ci dedichiamo solo alla presentazione di Di Francesco e non trattiamo altri argomenti”, ha precisato): “L’anno scorso la Sampdoria e Giampaolo ce l’hanno messa tutta per provare a centrare l’Europa League ma non è bastato: ora con Di Francesco vogliamo migliorare, ragionando partita dopo partita. La Samp è una buona squadra, è una famiglia di grandi lavoratori: rispondo anche a chi ha chiesto a Di Francesco se per lui questo è un passo indietro rispetto alla Roma, per me è un passo avanti perché qui c’è possibilità di lavorare bene. Qua ci sono sempre io che ci metto la faccia, c’è Osti, ci sono persone che lavorano e mettono l’allenatore nelle condizioni di lavorare al meglio con la squadra”.
Osti
Infine, è intervenuto anche il diesse Carlo Osti: “Di Francesco lo conosco dai tempi di Lecce e Piacenza e gli faccio un grosso in bocca al lupo per questa nuova avventura comune alla Sampdoria. Il mercato? Vogliamo inserire un difensore centrale e un attaccante esterno, chiaro che ci saranno dei movimenti in uscita e conseguentemente delle entrate. Gli obiettivi li fisseremo alla chiusura del mercato, dopo il 2 settembre. Siamo in una fase iniziale del mercato, quindi ci consideriamo contenti di aver portato quasi a termine la cessione di Andersen. A metà campo forse c’è qualche esubero ma diamo tempo al mister di valutare la rosa e poi vediamo come operare. Praet è un calciatore di caratura internazionale e potrebbero aprirsi nei prossimi giorni anche piste estere per lui”