LA VALLETTA (Malta) – “Questa riforma non riguarda in realtà i grandi club: questa riforma riguarda l’Europa“. Così , in qualità di presidente dell’, nel suo discorso durante l’assemblea generale che si sta svolgendo a Malta per parlare di una possibile riforma delle competizioni europee. “Abbiamo una visione collettiva: ognuno di noi viene da un paese diverso con una lega diversa con diverse questioni e opportunità, ma cerchiamo di trovare risposte che tengano conto del calcio europeo nel suo complesso, non dei singoli mercati“, aggiunge. Per Agnelli “alla base di tutto c’è la stabilità nell’accesso alle competizioni. Sono i club dal 16esimo al 40esimo o 50esimo posto nel ranking che corrono i maggiori rischi di non poter crescere in un sistema europeo a causa dell’attuale sistema“, prosegue il presidente della Juventus.
“Non possono prendere decisioni solo i rappresentanti dei cinque grandi campionati”
“L’Ajax ha disputato la semifinale della Champions League quest’anno, vincendo campionato e coppa ma dovrà ripartire solo dai turni preliminari. Come può l’Ajax crescere così?“, si chiede Agnelli. “Ciò che è stato davvero deludente finora è che l’intera discussione è stata guidata da rappresentanti dei cinque grandi campionati e questo lo considero come un voler proteggersi di fronte al resto del calcio europeo“, dichiara il presidente dell’ECA rivolto alle leghe che da tempo sono in rivolta contro una possibile riforma della Champions che vada a penalizzare i campionati nazionali. “Se vogliamo trovare soluzioni per il bene del calcio europeo dobbiamo fare un passo indietro e uno avanti, e provare a vedere le cose da un livello diverso“, spiega ancora. “Dovremmo cercare di metterci nei panni gli uni degli altri e capire qual è la soluzione migliore per il futuro. Per quanto mi riguarda, per quanto riguarda l’ECA, oggi è l’inizio di un processo di consultazione. C’è molto da discutere e molto tempo da dedicare a questo, per trovare soluzioni nell’interesse del calcio europeo“, conclude Agnelli.