TORINO – Giocatori portoghesi del Wolverhampton, citiamo in ordine sparso (sono 7): Bruno Jordao, Pedro Neto e Ruben Neves, centrocampisti; Rui Patricio, portiere; Diogo Jota e Joao Moutinho, attaccanti; Ruben Vinagre, difensore. Di questi, almeno 4 sono candidati a giocare titolari domani contro il Toro: Neves, Rui Patricio, Jota e Moutinho. E poi l’allenatore: Nuno Espirito Santo.
Anche lui è portoghese e da lustri è legato da indissolubili rapporti con il superprocuratore di Cristiano Ronaldo, cioè JorgeMendes, l’agente più potente del mondo. E da 3 anni la società inglese, dal 2016 di (ricca) proprietà cinese, conduce un mercato chiaramente ispirato e favorito proprio da Mendes. Ma continua a non essere finita qui.
La protesta sui social
Perché, ovviamente, anche i collaboratori di Nuno sono portoghesi (altri 6). Totale: un allenatore, 4 collaboratori, 4 giocatori titolari e 3 panchinari. Ovvero 12 persone che potranno provare a parlare più o meno ripetutamente con l’arbitro e i suoi assistenti nella loro lingua madre, il portoghese: resterà da vedere quanto saranno ricambiati. Perché l’arbitro designato si chiama Artur Soares Dias, per l’appunto è portoghese, mentre gli assistenti saranno Rui Tavares e Paulo Soares. E ci aggiungiamo subito anche il quarto uomo, con il suo ruolo fondamentale a due passi dalle panchine: Joao Pinheiro. Morale: questa designazione, nel suo complesso, è fonte di grande turbamenti (eufemismo), al di là del fatto che l’arbitro si debba esprimere in campo in inglese e voglia discutere poco.