Di RAMONA MARCONI
MILANO – Sette anni dopo Ibrahimovic, nella Milano rossonera, ci si appresta, con dilagante entusiasmo, a riaccogliere lo Zlatan. Un binomio, quello con il gigante svedese, che ai tifosi rossoneri riporta in mente lo scudetto del 2010/2011, l’ultimo conquistato. E con esso, anche una serie di successi indelebili. Per parlare del ritorno dell’attaccante, ma anche di tanto altro, abbiamo intervistato – in esclusiva – Giovanni Galli, ex portiere rossonero.
Come cambia il Milan con l’arrivo di Ibrahimovic?
La prima vera mossa tecnico/tattica l’hanno fatta con il cambio di allenatore. L’arrivo di Ibra? Deve essere uno choc per lo spogliatoio. Lui non è certamente uno che scherza: si mette davanti la squadra e va i guerra ma non accetta chi si nasconde. Avrà un impatto devastante.
Le lacrime di Donnarumma, dopo la pesante sconfitta con l’Atalanta hanno fatto riflettere. Che idea ti sei fatto?
Donnarumma è un ragazzo sensibile, abbiamo pensato, erroneamente, che fosse già vecchio, che avesse già quell’esperienza e la personalità di un giocatore più esperto. Abbiamo anche pensato che fosse immune dalle delusioni, invece, le lacrime sono proprio la delusione per il risultato, per la bruttissima prestazione, ma soprattutto per i tifosi. Io credo voglia molto bene al Milan, nonostante ci sia qualcuno intorno a lui che voglia far credere il contrario.
Da dove si riparte? Questa volta con un Ibra in più…
Si riparte dal campo. Servono risultati e prestazioni diverse. Serve una nuova anima…