Qualche capello in meno, ma stesso sorriso. Domani sera Benedikt Höwedes ritrova lo Stadium e il pubblico juventino. L’ultima volta, più di cinquecento giorni fa (19 maggio 2018), il difensore campione del mondo stappava spumante con indosso la maglia celebrativa della per il settimo scudetto consecutivo. La sua avventura in campo si era chiusa in precedenza, in quella che è passata alla storia come la notte di Koulibaly e della paura tricolore (22 aprile 2018). Di quella stagione il 31enne tedesco non è stato un grande protagonista a causa dei tanti infortuni (3 presenze e 1 gol), ma è comunque riuscito a lasciare ottimi ricordi all’interno dello spogliatoio bianconero. Tanto Massimiliano Allegri, che lo aveva ribattezzato “Howes”, quanto i compagni hanno sempre parlato benissimo di quel biondo super solare arrivato da Gelsenkirchen. La stima è reciproca, ma stavolta sarà tutta un’altra storia. Höwedes, dopo il mancato riscatto da parte della Juventus, nell’estate 2018 si è trasferito in Russia e domani guiderà la Lokomotiv Mosca contro Cristiano Ronaldo e compagni.
Buongiorno Höwedes: come immagina il suo ritorno a Torino?
«Non vedo l’ora di rimettere piede allo Stadium. Anche se sono stato soltanto un anno e non ho giocato così tante partite, conservo ottimi ricordi. Sì, davvero una bella stagione nonostante i molti infortuni che non mi hanno permesso di scendere in campo con regolarità. Quando ho giocato, ho fatto bene. Ma alla fine sono state solo tre le partite: Crotone, Sampdoria e Napoli. E’ stato comunque un anno bello perché ho avuto la possibilità di far parte di un club famoso e grandissimo. Abbiamo vinto scudetto e Coppa Italia. Un’annata emozionante, per questo sono contento di riabbracciare tanti amici».
E’ ancora in contatto con qualcuno?
«Sento Khedira regolarmente, ci conosciamo da dieci anni e siamo molto amici. Parliamo di calcio, ma anche molto delle nostre vite».