Lasse Schone è stato senza ombra di dubbio uno degli acquisti più importanti fatti in Serie A nell’ultima finestra di mercato. Il Genoa si è garantito il centrocampista danese ex Ajax che offre tecnica ed esperienza al Grifone. Ospite della trasmissione ‘I signori del calcio’ di Sky Sport, il classe 1986 ha parlato dei temi caldi della sua vita calcistica. Dai primi passi nel mondo del pallone, fino alla straordinaria annata con l’Ajax e al suo approdo a Genova.
PRIMI PASSI – “Lasciai la Danimarca a sedici anni per andare nei Paesi Bassi, mia madre non fu facile da convincere. Mio padre e mio nonno furono calciatori ma non mi obbligarono in alcuna scelta”, ha detto Schone. “Sono rimasto in Olanda diciassette anni di fila. Lasciai l’Heerenveen per giocare di più in una realtà più piccola come il De Graafschap poi raggiunsi l’Ajax da parametro zero dopo quattro anni al NEC”.
GENOA – E adesso il Genoa, la Serie A e una nuova esperienza: “Il Genoa è un club con tanta storia, ogni volta è un’emozione pazzesca. Trovo particolarmente bella la vicinanza del pubblico rossoblù al campo di gioco. Faremo del nostro meglio per migliorare la situazione, sono certo che succederà presto”. “Mi piace vivere a Genova, tutta la mia famiglia si sta ambientando: ora i miei figli tornano da scuola con il sorriso e se sono felici loro, lo siamo anche noi. Presto inizierò a studiare l’italiano”.
PASSATO – Qualche segreto sulla stagione incredibile con l’Ajax e anche a livello personale: “Con l’Ajax non eravamo i più forti o i più veloci: eravamo i più intelligenti in campo. Dominammo il Real Madrid al Bernabeu per novanta minuti, una serata perfetta. La mia punizione? Possono dire quello che vogliono ma mirai al secondo palo”. E a proposito di calci piazzati: “Alleno il tiro molte volte in allenamento. L’ultimo passo è decisivo per calciare bene. Sono fiero che in Eredivisie sia stato istituito il Premio Lasse Schöne al migliore gol del mese. Mi rende orgoglioso”.
FUTURO – Ma cosa farà Schone una volta appesi gli scarpini al chiodo? La risposta, curiosa, la offre lo stesso centrocampista: “Dove mi vedo a fine carriera? Mi piace il settore della moda, per il momento non mi vedo allenatore; amo l’arte del tatuaggio“.