TORINO – «Un incantesimo». Quello con cui Aaron Ramsey ha sedotto la nel giorno della sua presentazione ufficiale, raccontando le sue prime emozioni in un già convincente italiano e abbracciando da subito la storia del club bianconero fino a citare il connazionale John Charles. Lo stesso con cui, soprattutto, ha convinto nelle prime uscite in campo, a svariare sulla trequarti con la nuova maglia. Un incantesimo, così lo hanno definito in Galles. Impressionati – loro che pur lo conoscevano piuttosto bene fin dai tempi in cui aveva abbandonato la palla ovale del rugby per rincorrere rimbalzi decisamente più regolari – dal rendimento subito offerto a Torino. «Al di là della rete in un esordio perfetto contro il Verona, la sensazione con Ramsey in campo è che quasi tutte le trame offensive più pericolose passino dai suoi piedi. E che la Juventus abbia trovato quel calciatore in grado di dettare le giocate che aspettava da anni», le lodi tessute dal quotidiano Western Mail nei confronti del connazionale.
E tanto più dolci sono gli affreschi del 28enne di Caerphilly tanto più amari i freddi numeri sciorinati in patria da media ed appassionati. Che non vedono scendere in campo il loro beniamino con la maglia della Nazionale addirittura dallo scorso novembre, mezz’oretta appena in amichevole contro l’Albania.