TORINO -Non avere paura del cambiamento, interpretarlo, viverlo e mantenere alti livelli di performance. Una sfida quotidiana, un confronto positivo fra generazioni, nel mondo del calcio ma anche in quello del lavoro. Questi i temi affrontati questa sera, all’Allianz Stadium, insieme a Randstad e a un ospite d’eccezione, . Il difensore della ha partecipato all’incontro ‘Comprendere e trasferire il cambiamento’, e ha raccontato la sua esperienza. “Ho avuto la fortuna di vivere una carriera importante, ma è stato necessario, fin dall’inizio, mettermi in discussione, uscire dalla mia comfort zone. Tutta la mia esperienza calcistica è stata impostata sul cambiamento, seguendo quelli che per me sono tre passaggi: prima capire ed accettare con umiltà un consiglio, poi elaborarlo e infine applicarsi e dimostrarlo sul campo. Ho avuto tante persone che mi hanno aiutato, dentro e fuori dal campo, come per esempio da un lato i miei allenatori e i compagni più grandi, e dall’altro mia moglie“, ha raccontato Bonucci.
Bonucci: “Tornato per essere una bandiera della Juve”
“Sono una persona diffidente. Ma ho imparato a riconoscere e scegliere le persone che mi sanno dare i consigli giusti. Se ripenso al me stesso di qualche anno fa, non rifarei alcune scelte, perché il cambiamento mi ha portato a vivere le cose in maniera diversa. Mi rendo conto che gli anni passano, perché vedo tanti nati nel 2000 affacciarsi al calcio, tanti miei ex compagni che smettono: credo che i ragazzi debbano saper accettare i consigli dei più esperti, e allo stesso tempo chi ha qualche anno in più deve essere sempre capace di assorbire l’entusiasmo della gioventù“, ha continuato Bonucci. “La fortuna del calcio è anche nel fatto che ti mette in confronto con i giocatori più giovani di te. E’ una concorrenza stimolante, che ti spinge a non tralasciare nessun dettaglio“, è stata la riflessione di Bonucci, che poi si è spostato sul presente. “Anche in questa stagione abbiamo avuto in squadra un cambiamento, con l’arrivo di un nuovo allenatore. Ancora una volta, abbiamo applicato gli step di cui parlavo: abbiamo accettato la situazione, la abbiamo fatta nostra e diamo il meglio per applicarla sul campo“, ha concluso. “Per noi giocare in Europa non dico sia più facile ma è più stimolante perché le altre squadre ci permettono di fare il nostro calcio senza chiudersi e senza fare barricate. Quando trovi gli spazi e puoi muovere la palla velocemente il gioco di Sarri va a nozze. Sono tornato in bianconero per mettere da parte quell’anno fuori dalla Juve e tornare ad essere una bandiera di questa gloriosa società e spero di arrivare fino in fondo al mio contratto” ha dichiarato poi il difensore della Juventus ai microfoni di Sky Sport.