TORINO – A parte che si è assicurato il reddito di cittadinanza bianconera, si registrano cose da pazzi al gate arrivi della Juventus. In principio fu che in molti hanno trascurato e dimenticato ma aggiungerà qualità a un reparto, quello mediamo, carente di fosforo e di piedi buoni, come usava dire Fuffo Bernardini. Si è aggiunto Demiral che è un guerriero turco dalla stazza fisica inquietante. Andrà svezzato, ci penserà la balia Barzagli, docente emerito ed ex primario del reparto.
Quindi si è passati a Rabiot un altro dalla morfologia imponente, più asciutta rispetto all’ottomano, di sicuro elegante e raffinato di tecnica, un po’ “ouf” (nel gergo verlan che scrive e legge al contrario le parole sta per fou, pazzo, bizzarro) per responsabilità materna, Veronique è un nome predestinato (leggi il testo della canzone Veronica, autori Ciotti-Fo-Jannacci) però in campo ci va Adrien e allora la musica cambia.
Infine, ma in testa a tutto, ecco appalesarsi il capitano dell’Ajax, De Ligt Matthijs di anni diciannove e già un futuro segnato dai denari e dalla fama, legate alle sue qualità. Totale: la Juventus cambia restando la stessa, punta su uomini di esperienza internazionale e di anagrafe fresca, cerca di dare una svolta a un ambiente sull’orlo della routine impiegatizia. Sarri dovrà gestire due realtà, quella rappresentata dai nuovi arrivi e quella della cosiddetta vecchia guardia, reduce da scudetti otto consecutivi, oltre a tutto il resto. Impresa ardua ma quanti vorrebbero trovarsi al posto del toscano di Napoli?
Dunque sta nascendo una Juventus che pare irresistibile, più bella e più forte che pria, ombra pesante e incubo eterno per le rivali che cercano di rinforzarsi come possono e come sanno. Però, sì c’è un però, sarà anche opportuno trasferirsi al gate partenze, là dove alcuni sono certi di lasciare l’attuale domicilio torinese. Primo fra tutti Gonzalo Higuain, ripreso per affetto dal suddetto Sarri londinese. Ma l’esperienza al Chelsea ha insegnato al nuovo tecnico juventino che non basta l’amicizia, nel football contano i fatti, la convinzione, il sacrificio, la determinazione e in questo senso Higuain ha già dato e sembra avere esaurito anche le scorte.
Poi c’è il dubbio Dybala, un giorno certezza, un altro perplessità. Quindi Mandzukic, pupillo di Allegri ma con un’ultima frazione di campionato da partecipante malmostoso. Sarà inoltre opportuno verificare lo stato di bullaggine acuta di Kean, passato da momenti di gloria a momenti di boria. Riassunto: la Juventus si consolida, le altre si agitano. L’estate è già caldissima.