TORINO – Il rumore dei nemici. Quello che dieci anni fa esaltava José Mourinho, quello che oggi alimenta il sacro fuoco di Cristiano Ronaldo. L’intensa fiamma che ogni mattina sprona il fuoriclasse portoghese a fare di più e a fare meglio. Nonostante quanto già scolpito nella pietra del calcio. CR7 è tornato a chiamarli in causa giovedì, i suoi nemici. Nella prestigiosa cornice del Grimaldi Forum di Montecarlo, durante i sorteggi della fase a gironi della Champions League: «Ritirarmi? Ho due anni più di Messi, ma penso di essere ancora in buona forma per la mia età: alle persone a cui non piaccio dico che sarò ancora qui anche tra uno, due, tre e magari quattro anni». Un affondo limpido, una risposta ad anticipare un altro fronte avverso. Quello della stampa spagnola, che ieri mattina si è scatenata nell’invocare una vendetta all’indomani proprio di quel sorteggio che ha visto la Juventus abbinata all’Atletico Madrid e della sconfitta di Ronaldo nella corsa al premio Uefa di miglior giocatore dell’anno, vinto da Van Dijk. La sfida ai colchoneros sarà una riedizione degli infuocati ottavi di finale dello scorso anno: quelli della tripletta di Ronaldo all’Allianz Stadium, quelli del gesto di scherno mai digerito dai tifosi colchoneros.
Musica per le orecchie di CR7, caricato dalle critiche e concentrato per il big match contro il Napoli di stasera.