TORINO – Dove non arrivano gli occhi, ci sono i dati. Nel caso di Gonzalo , a Maurizio Sarri potrebbero bastare le sole sensazioni visive per misurare lo stato di forma del suo centravanti. Questione di conoscenza, di vissuto insieme, di feeling. Il Pipita è una sorta di figlio calcistico per l’allenatore toscano. Sarri ha conosciuto il miglior Higuain al Napoli (2015-16) e quello più in difficoltà nei mesi finali della comune esperienza al Chelsea. Il destino e il mercato hanno ricongiunto la coppia alla Juventus e dopo due mesi e mezzo gli indicatori psicofisici portano tutti in una stessa direzione. E’ tornato il Pipita originale.
Scatti e muscoli
Sensazione confermata dai dati, di cui il Comandante è un maniaco. Il nuovo-vecchio Pipita è motivato come non mai – in estate è voluto restare a tutti i costi e questo non è un dettaglio – e viene descritto pure più disponibile e disposto a sacrificarsi. Ma quello che fa più sorridere il tecnico in ottica futura sono i parametri dell’argentino. Il Pipita, a livello fisico, ha di nuovo la qualità e la quantità dei tempi migliori. Rispetto al periodo londinese, ha ritrovato il suo miglior sprint: quello determinante negli ultimi metri. Higuain in queste prime partite in bianconero ha raggiunto picchi di velocità da 30-31 Km/h (dati Lega serie A). E non si è trattato di casi isolati. Merito di una ritrovata serenità – è sempre la testa a spingere le gambe – ma anche di una crescita a livello muscolare. L’Higuain del Chelsea era visibilmente più magro, ma anche meno potente. In questi primi mesi juventini la massa muscolare di Higuain è tornata sui livelli d’eccellenza. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. A partire da quelli di Sarri.
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