TORINO – Come una foratura in una delle prime tappe del Giro d’Italia, o del Tour de France. Fastidiosa, senza dubbio. In grado anche di far perdere qualche secondo in classifica, se capitata al momento sbagliato. Ma tanto è più tardi, sulle grandi montagne, che si deciderà chi sfilerà a Milano o a Parigi in maglia rosa o gialla. Come in un grande giro ciclistico, anche nella stagione calcistica le grandi montagne arrivano nella seconda parte. Certo, qualche salita insidiosa c’è anche prima, ma le tappe più difficili e decisive sono quelle del finale. Sono quelle le tappe di Cristiano Ronaldo, le partite in cui diventa più forte e determinante che mai: i 64 gol segnati nelle 79 sfide a eliminazione diretta di Champions che ha giocato, media 0,81 a partita, oppure i 42 realizzati in 49 presenze dai quarti di finale in avanti, con la media che sale addirittura a 0,86, sono una testimonianza eloquente. Brutalmente eloquente confrontando i dati con quelli di Leo Messi: 46 reti in 68 partite a eliminazione diretta, media 0,68; 20 in 40 dai quarti di finale in avanti, media 0,5.
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