Questa volta non ce l’ha fatta e considerato che a Villar Perosa aveva insistito per non mancare all’evento che ogni anno riunisce tutti i cuori juventini, meglio così. Maurizio Sarri ha saltato la trasferta di Trieste e il comunicato diffuso dal club bianconero intorno a mezzogiorno, subito dopo la seduta di allenamento svolta alla Continassa, parlava chiaro: «Non partirà con la squadra l’allenatore Maurizio Sarri, ancora affaticato dalla sindrome influenzale degli ultimi giorni». Il tecnico, evidentemente, non è riuscito a recuperare dai problemi di salute accusati alla vigilia della festa in Val Chisone. Facilissimo dedurre, con il senno di poi, che se quel giorno fosse rimasto a Torino, probabilmente ieri sarebbe riuscito a godersi dal vivo la prova della sua squadra. Poco male, perché alla fine Sarri ha seguito in tv l’amichevole contro la Triestina e si è fatto un’idea precisa di miglioramenti da confermare e sbavature da correggere in tempo utile.
Già a Villar, comunque, s’era avuta la sensazione che l’allenatore bianconero non stesse così bene. Inizialmente era rimasto a bordo del pullman che aveva trasportato la squadra al campo “Scirea”, poi nonostante i dottori gli avessero consigliato di restare lì, Sarri aveva deciso di condividere dal vivo l’appuntamento con il popolo juventino. Ma chi l’ha osservato da vicino, mentre era in corso il match contro la Primavera, l’aveva subito visto abbastanza provato e appena dopo la classica invasione di campo il tecnico era stato accompagnato all’uscita dal servizio di sicurezza evitando un nuovo contatto con i tifosi. Aveva già fatto tanto, Sarri, e ieri lo staff medico ha concordato con lui di evitare un nuovo spostamento, nonché il “contatto” con l’aria condizionata durante il volo.
Dalla Juve, ad ogni modo, filtrano solo rassicurazioni sullo stato di salute del tecnico: il decorso della sindrome influenzale è stato più lento del previsto, ma la prossima settimana l’allenatore tornerà a lavorare a pieno regime con la squadra.