TORINO – Quando lo senti parlare sembra quasi che la stia lottando per non retrocedere, ma in fondo si sta scoprendo più juventino di quanto potesse anche lontamente immaginare. Se non altro perchè è molto vicino allo spirito del «una cosa fatta bene può sempre essere fatta meglio» (copyright senatore Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat). E così continuando a parlare dei, tanti, elementi che la sua squadra deve migliorare, ha messo insieme dodici vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta nelle prime quindici uscite ufficiali. Solo Fabio Capello nelle prime quindici panchine bianconere aveva fatto meglio, nel senso che aveva una vittoria in più e un pareggio in meno.
Sarri, contro il Milan per superare Capello
Un’inezia. Detto che la statistica sulle prime quindici partite ufficiali sulla panchina della Juventus ha un valore assai relativo, è interessante vedere che Sarri in così poco tempo si stia già ritagliando il suo pezzo di storia bianconera. Ed è significativo soprattutto pensando allo scetticismo che ne circondava l’arrivo a Torino. Magari per lui sarà solo sorprendente vedersi in classifica con i mostri sacri della storia juventina (e del calcio italiano tout court), considerata la sua storia, che lo ha introdotto al calcio di alto livello solo da un lustro. Ma, nonostante un progetto ancora in febbrile costruzione, è lì che lotta per essere l’allenatore che è partito meglio in assoluto nella storia della Juventus. Battendo il Milan, infatti, supererebbe anche Fabio Capello che alla sedicesima partita sulla panchina della Juventus, inciampò nella trasferta di Reggio Calabria, perdendo 2-1 contro la Reggina, nella famigerata partita arbitrata da Paparesta (che non venne mai chiuso nello spogliatoio nel dopogara, ma per molti è ancora lì, sotto chiave al Granillo).