TORINO – “Quella di sabato era una partita già attenzionata. Sono due tifoserie con ideologie differenti. Ora aumentano i rischi perché sono prevedibili reazioni“. Così il questore di Torino Giuseppe De Matteis in vista di -Verona, che si disputerà sabato prossimo all’Allianz Stadium, prima gara di campionato dopo l’azzeramento dei vertici dei gruppi ultrà juventini finiti nell’inchiesta ” coordinata dalla Procura di Torino, che si auspica venga replicata ora in altri stadi e in altre Regioni. “Questo è solo un velo squarciato in mezzo ad altri mille veli – osserva –. Possiamo dedurre che il modus operandi dei gruppi ultrà bianconeri sia tipico di molte tifoserie“.
“Un lavoro complesso, avviato dalla denuncia della Juve”
Ora che c’è l’esempio, bisogna dunque seguirlo: “Abbiamo aperto un canale investigativo che può essere replicato anche altrove“, spiega il questore De Matteis esprimendo soddisfazione per il lavoro di oltre un anno svolto dagli investigatori della Digos e coordinato dalla Procura di Torino. “È stato un lavoro complesso, con oltre 225mila intercettazioni – rivela – avviato dalla denuncia della Juventus e proseguito grazie alle competenze acquisite sul campo dalla nostra intelligence“. Le stesse qualità che ora serviranno per gestire le “prevedibili reazioni”. Già dalla partita di sabato che vedrà la Juventus scendere in campo all’Allianz Stadium contro il Verona. “Nella curva si è creato un vuoto. Non penso che la successione dei capi ultrà sia pronta, non è automatico che ci sia qualcuno in grado di sostituire gli arrestati. Aspettiamo di vedere quello che succede – conclude –. Ma rispetto a prima abbiamo una chiave di lettura. Anche per quanto riguarda gli striscioni“.