MADRID – «Ci sarà un servizio più attento e più strutturato» assicura Carlo Ambra, il capo della Digos di Torino, per la sfida di sabato contro il Verona: sarà la prima partita casalinga della Juventus dopo le dodici misure cautelari che hanno azzerato la leadership degli storici gruppi di ultrà bianconeri finiti nell’inchiesta Last banner. Il questore di Torino Giuseppe De Matteis ha parlato di «un clima teso e di prevedibili reazioni» da parte della base di Drughi, Viking, Tradizione, Nucleo 1985 e Quelli di via Filadelfia, ma le forze dell’ordine garantiscono che metteranno in campo la migliore vigilanza possibile: ogni minima mossa sarà passata ai raggi x di decine di telecamere fisse sulla Curva Sud.
E qualora le intimidazioni e le angherie dovessero perpetrarsi, scatterebbero immediatamente gli arresti perché ormai l’inchiesta è avviata e non si torna più indietro. Si preannunciano mesi difficili con la Juventus che ha avuto il coraggio di denunciare e che adesso dovrà gestire il malcontento dei sottoposti, rimasti orfani dei capi. Quali saranno le loro mosse? Secondo fonti della Procura i pochi ultrà che avevano organizzato la trasferta a Madrid resteranno a casa in segno di protesta.