TORINO – è stato ospite di “The Players’ Tribune“, un sito internet che segue un modello editoriale molto particolare, ovvero dare voce ai personaggi del mondo dello sport pubblicando articoli scritti personalmente dai diretti interessati. Il difensore del Napoli, nella sua lettera scritta a cuore aperto, racconta del suo impegno contro il razzismo, dell’episodio legato ai ‘buu’ che ha ricevuto a San Siro contro l’Inter, della sua infanzia in Francia, del Senegal e del suo rapporto con il Napoli, con la città e con . “Siamo tutti fratelli”, questo è il titolo della lettera scritta dal difensore classe 1991.
Kalidou Koulibaly: “Siamo tutti fratelli”
Credo che i bambini capiscano il mondo meglio degli adulti.
Soprattutto per come vanno trattate le persone.
A volte la gente mi fa queste domande nelle interviste ed è difficile rispondere, mi chiedono: “Kouli, che cosa provi quando la gente ti fa ‘buu buu’? Non ti dà fastidio? Che cosa bisogna fare?”.
Finché non lo vivi, non riesci veramente a capirlo. È una cosa talmente brutta ed è difficile parlarne. Ma cercherò di spiegarti perché voglio far passare un messaggio molto importante a tutti i bambini che leggono questo. Prima di salutarci, ti racconterò della lezione più importante che ho imparato nella vita.
Ma prima di tutto, dobbiamo parlare di odio.