TORINO – Già il Barcellona, all’inizio della primavera, e il Paris Saint-Germain, fino a una decina di giorni fa, erano stati convinti di avere in pugno Matthijs de Ligt, al quale si sono invece rassegnati uno dopo l’altro a dover rinunciare. Normale e giusto, dunque, che la Juventus si mantenga prudente nella trattativa per il difensore centrale più corteggiato dell’anno, anche se ha in mano una carta che né il club catalano né quello francese avevano e che alla fine farà la differenza. L’accordo (vero e dettagliato, non una semplice manifestazione di gradimento) con il diciannovenne capitano dell’Ajax, raggiunto nei giorni scorsi da Pavel Nedved e Fabio Paratici con Mino Raiola: 7,5 milioni a stagione più 4,5 di bonus e una clausola rescissoria da 150 milioni. In più, una dimostrazione di volerlo con determinazione assoluta (il «Vieni alla Juve» di Ronaldo dopo Olanda-Portogallo è uno di quei dettagli che fanno la differenza) e la certezza di competere per i massimi traguardi che hanno convinto De Ligt sotto il profilo tecnico.
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La Juve prova a chiudere: adesso tocca a De Ligt
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