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Lazio-Juve 3-1: Ronaldo non basta, prima sconfitta per Sarri

ROMA – Se c’era un dubbio sulle ambizioni spumeggianti della Lazio, il 3-1 servito alla Juventus in rimonta all’Olimpico serve perfettamente allo scopo. Così come non deve ingannare la prima mezz’ora condotta a buon ritmo dai bianconeri, capaci di sprecare il vantaggio firmato Cristiano Ronaldo (di nuovo a segno su azione dopo 49 giorni) con un finale di tempo e una ripresa a bassissima intensità. I biancocelesti prima pareggiano, quindi sorpassano i campioni d’Italia per una classifica che ora vede l’Inter allungare a +2 sulla Juve e la Lazio solamente a -5 dalla vetta. Nessun controsorpasso, dunque, Conte è ancora lassù in cima mentre per Sarri, alla prima sconfitta stagionale, è tempo di riflessioni sul primo filotto negativo stagionale: un punto in due gare, non una media da scudetto.

AZIONE E REAZIONE – L’impatto della Juventus sul match non è male, anzi. L’attenzione e la concentrazione vanno di pari passo con la linea tenuta dalla squadra sul campo: alta, come raramente s’era visto in questa stagione. L’1-0 è diretta conseguenza di un predominio forse sorprendente per chi (come Sarri) s’aspettava un avvio «violento» da parte dei laziali. La combinazione Dybala-Ronaldo-Bentancur è tutta di prima, CR7 chiede il dai e vai all’uruguaiano che capisce al volo i movimenti del compagno e confeziona il suo quarto assist stagionale. Luiz Felipe scivola a vuoto, quindi il facile tap-in del fuoriclasse portoghese. In precedenza i bianconeri avevano sfiorato la rete per due volte con Dybala (bravo Strakosha), poi era stato Bernardeschi a mancare il colpo dopo una giocata spettacolare di CR7. Subito il gol, la Lazio prova a reagire, Correa arraffa palloni e riparte come un ossesso. I biancocelesti chiedono invano un rigore per contatto (leggero, ma evidente) tra Cuadrado e Immobile, poi è lo stesso capocannoniere del campionato a mancare la porta da posizione assai decentrata. Ma la Juve in velocità può fare malissimo: Bernardeschi serve un cioccolatino a Ronaldo, però Strakosha è super. Il pareggio matura nel recupero del primo tempo, quando Luis Alberto pennella per Luiz Felipe che svetta tra Bonucci e Alex Sandro per l’1-1. La cattiva notizia del primo tempo per gli ospiti, oltre al calo evidente nel finale, è l’infortunio di Bentancur, fra i più in palla fin lì e sostituito da un distratto Emre Can.

ROSSO E CROLLO – Nella ripresa il match si accende ancora. Dybala non approfitta di un errore di Strakosha e poco prima Luiz Felipe aveva rischiato la sanzione dopo fallo su Matuidi. Il match sterza a favore della Lazio con l’espulsione a metà ripresa di Cuadrado (che sarà squalificato assieme a Pjanic: salteranno l’Udinese fra una settimana) dopo consulto dell’arbitro Fabbri con il Var: il cartellino giallo inizialmente comminato al colombiano diventa rosso diretto con l’ausilio del mezzo tecnologico. Sarri allora cambia: fuori Bernardeschi, dentro Danilo e 4-3-1-1 sul campo. Ma la Juve non si riprende più e la Lazio dilaga. Luis Alberto vede Milinkovic-Savic che elude De Ligt, arpiona il pallone e infila Szczesny con il sinistro: 2-1 e bianconeri al tappeto. Gli spazi si ampliano a dismisura, Immobile serve Correa che aggira il portiere polacco in area: rigore netto, giallo allo juventino, ma il re dei bomber non fa di meglio che centrare Szczesny, anche sulla ribattuta. Sarri si gioca il tutto per tutto con il cambio Dybala-Higuain, ma non succede nulla. A parte il guizzo di Caicedo che, appena entrato al posto di Milinkovic-Savic, firma il tris dopo l’ennesimo miracolo di Szczesny. L’Olimpico delira per il successo biancoceleste, la Juve torna a casa con una sconfitta che desta dubbi sulla solidità di una squadra da recuperare in fretta.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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