Di Simone De Bari
MILANO – I microfoni della nostra redazione hanno intervistato, in esclusiva, l’ex difensore Nicola Legrottaglie, in maglia rossonera dal gennaio al giugno del 2011 ed attuale allenatore del Pescara Primavera.
Come vede questo Milan che sta prendendo forma sotto la guida di Giampaolo?
“Sicuramente è stata una scelta mirata, fatta in base ad un programma. Ovviamente quando si fanno dei progetti per raggiungere degli obiettivi ci vogliono tempo e pazienza. Occorre assimilare nuovi concetti, nuovi principi di gioco, ma se la società ha scelto quell’allenatore è perché vuole arrivare da qui a qualche anno a traguardi importanti. E’ giusto avere un profilo basso come stanno avendo, senza fare proclami eccessivi. Credo che in breve tempo il Milan riuscirà a migliorare notevolmente ciò che ha fatto vedere nelle prime due giornate”.
Le critiche verso il tecnico non si sono fatte attendere, pensa ci siano pressioni eccessive su di lui?
“Decisamente sì. Basta con questa cultura di giudicare subito alle primissime uscite. Serve tempo, è assurdo pretendere che tutto vada nel migliore dei modi immediatamente. Nel calcio italiano siamo abituati a sparlare, a giudicare senza che un tecnico finisca ciò che ha iniziato. Alla fine del lavoro si può anche giudicare, ma dobbiamo toglierci di dosso questo modo di fare. Giampaolo è molto esperto in questo, l’ha già vissuto nella sua carriera. Sa che al Milan, che non è la Samp, può avere queste pressioni e credo sia preparato a questa situazione. Non penso possa farsi condizionare da quel che si dice fuori”.
Il Milan è la squadra più giovane del campionato: condivide questo progetto o sarebbe servito qualche grande nome sul mercato?
“Condivido pienamente la linea seguita dal club. Hanno fatto quello che potevano fare. Non si possono fare cose che non rientrano nelle proprie disponibilità. Dovrebbero comportarsi tutti in questo modo, così da eliminare i debiti e le varie problematiche. Il Milan ha lavorato bene, tenendo giustamente conto del fair play finanziario. Con umiltà, piano piano, arriveranno i risultati”.
C’è un giocatore dell’organico rossonero in cui vede grandissime qualità?
“Non penso ce ne sia uno che spicchi su tutti, ma ci sono elementi di qualità che possono mettersi in evidenza grazie a Giampaolo”.
Domenica c’è il Verona: quante insidie può presentare la trasferta sul campo degli scaligeri?
“E’ una sfida difficile ma non impossibile. Il Milan non deve avere la paura di giocare male o di non fare risultato, non deve pensare alle eventuali critiche. Approcciando la gara con il giusto atteggiamento e con serenità, i rossoneri possono tranquillamente imporsi. La squadra ha tutte le carte in regola per vincere e non credo che il Verona possa essere un avversario così impervio”.
Il derby della prossima settimana può condizionare i ragazzi di Giampaolo?
“A questi livelli si pensa partita dopo partita. Dopo la trasferta di Verona si preparerà la sfida con l’Inter, che sarà spettacolare. San Siro già me lo immagino pieno, tanta gente ricca di entusiasmo che farà un tifo sfrenato. E’ bello pensarci, ma non credo che ciò condizionerà il Milan nella partita del Bentegodi”.
Che ricordi ha della sua esperienza, seppur breve, con la maglia meneghina?
“Bellissimi, ho avuto grandi rapporti. Mi hanno trattato bene, mi sono sentito in famiglia respirando un’aria meravigliosa. Devo ringraziare Galliani per avermi dato l’opportunità di vivere la realtà rossonera e capire perché vincevano così tanto”.
Adesso come si trova nella veste di allenatore?
“Molto bene, ogni esperienza è motivo di crescita. La sto prendendo come un’occasione per conoscere me stesso in questo ruolo, per imparare, migliorare e dare qualcosa agli altri”.