La Juventus vince la partita contro il Milan, ma a rimanere impresso nella memoria di tutti non è solamente il gol di Dybala che spezza gli equilibri a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. L’altro momento clou della serata arriva al minuto 55, quando la lavagnetta dei cambi della Juventus si accende e appare il numero che non ti aspetti. Fuori il 7, proprio Cristiano Ronaldo, per la seconda volta in una settimana dopo il cambio (già poco apprezzato) conto la Lokomotiv. E quando il portoghese se ne va dritto negli spogliatoi, il caso è servito, anche se Sarri a fine partita minimizza e parla di nuovo del problema al ginocchio del portoghese.
“NON FINIRÁ BENE” – Le immagini però fanno il giro del mondo e non si parla solo in Italia della mossa del tecnico toscano. Anche in Inghilterra, dove in un anno hanno imparato a conoscerlo, si scatenano i commenti. E il più importante è quello di Gary Lineker, che non appena Sarri decide per il cambio, dice la sua attraverso il proprio account Twitter. “Sarri sostituisce Ronaldo per la seconda volta e il portoghese gli passa accanto e se ne va dritto negli spogliatoi. Non finirà bene, credo. Ma c’è che dire che Sarri è un tipo con due p***e così”. L’ex bomber di Sua Maestà dunque individua due punti di interesse: il possibile caso Ronaldo, ma anche il coraggio del tecnico.
PERSONALITÁ – Coraggio che viene ripagato, perchè al posto di Cristiano Ronaldo entra proprio Dybala, che alla fine risolve la partita. Non abbastanza per disinnescare la questione che riguarda il portoghese, ma quanto basta per rendere onore alla scelta dell’allenatore della Signora. E quindi Lineker prende di nuovo la parola: “Dybala, che è entrato al posto di Cristiano Ronaldo, segna l’unico gol della partita”. E via con altri complimenti agli attributi del tecnico ex Chelsea. Insomma, che CR7 non l’abbia presa bene, l’ha capito tutto il mondo. Ma dall’altro lato c’è anche la personalità di Sarri, che si è preso il gran fardello di sostituire in due occasioni consecutive il cinque volte Pallone d’Oro. E che, in entrambi i casi, ha avuto ragione sul campo.