TORINO – Mazzarri è il punto di riferimento di Cairo, dei giocatori e del . Il tecnico è il punto di riferimento di tutto e di tutti. E’ il Ferguson dei granata ma lui, da sempre, respinge al mittente questa prestigiosa etichetta. «Io sono semplicemente l’allenatore, il mercato lo fanno i dirigenti. Personalmente mi limito a dare delle indicazioni e loro si comportano di conseguenza. Il grande “santone” dello United è stato unico e straordinario». Come – aggiungiamo noi – sta diventando il livornese per l’ambiente torinista. Cairo si fida di lui, lo segue, lo “coccola” e ricordiamo come si è occupato del suo allenatore quando quest’inverno ha avuto un piccolo problema di salute risolto con una settimana di riposo. E allora è facile immaginare che presto, molto presto, verrà dato l’annuncio del suo prolungamento di contratto in scadenza nel giugno del 2020. I due ne hanno già parlato, Mazzarri resta volentieri perché è stato conquistato dall’ambiente, lo sente molto suo, lo sente dentro. E non potrebbe essere altrimenti visto che dopo Belotti è il personaggio più applaudito, quasi osannato, dal pubblico che poco alla volta ha saputo conquistare.
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Mazzarri, il rinnovo in Coppa: il tecnico è al centro del progetto granata
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