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Parma, D'Aversa: “Chiesa? Simile al padre, può migliorare ancora”

PARMA – L’allenatore del Parma Roberto D’Aversa analizza la gara di domani contro la Fiorentina al Franchi: “Analizzando le partite, dal punto di vista fisico abbiamo retto bene il campo. Sulle difficoltà numeriche che ci sono rappresentano una difficoltà anche in allenamento. Veniamo da una sconfitta, il nostro pensiero è di andare a prenderci un risultato. Dove c’è campo aperto sfruttiamo meglio le loro caratteristiche, poi dipende dalle situazioni. Con il Verona è stata una partita diversa, loro concedono poco ma la prestazione c’è stata. Un centravanti di peso avrebbe potuto darci una mano. Andremo ad affrontare una squadra forte con giocatori importanti come Castrovilli che può rompere gli equilibri, come Chiesa, Pulgar, dobbiamo portare rispetto a una squadra con qualità enormi. Sta a noi avere la cattiveria di portare a casa il risultato”. La Fiorentina è reduce da un buon periodo: “L’aspetto mentale sarà diverso, loro hanno ribaltato il risultato col Sassuolo, sono stati bravi anche i subentrati. Hanno giocatori di qualità anche in panchina. noi dobbiamo affrontare in maniera equilibrata ogni partita indipendemente dai risultati da cui veniamo”. Sugli assenti: Pezzella aveva preso una botta, Bruno Alves si è nuovamente fermato in allenamento. Recuperato per la Roma? Mi auguro di sì. Rientra Cornelius tra i convocati ma si è allenato solo oggi, in lista torna anche Gagliolo ma non ha fatto nemmeno un allenamento”. In Serie A ci sono tanti infortuni: “Spesso e volentieri nelle costruzioni delle squadre bisogna analizzare la storia dei calciatori e vedere se sono stati fermi 6 mesi. A livello generico quando ci sono le pause con le nazionali ad esempio come accaduto con Kucka: è andato in nazionale dove i giocatori sono costretti a giocare per forza perché è importante, nella gestione di giocatori non sempre si fa la cosa più giusta per i calciatori.. Poi ci sono tre partite in una settimana e non è semplice. Certo, se hai una rosa più ampia puoi prevenire qualche infortunio”.

D’Aversa ha giocato con Enrico Chiesa, padre di Federico: “Il papà aveva più caratteristiche da punta, devo dire che alcune caratteristiche le ha simili. E’ molto giovane, può migliorare e diventare ancora più forte”. Il numero di gol dei ducali è aumentato: “Io non sono cambiato, cerco di mettere i miei giocatori nelle condizioni migliori. Si può migliorare, chi lavora con me da tanto sa cosa voglio. Non dobbiamo sentirci appagati, quello che conta è il risultato finale. Dobbiamo migliorarci sotto tutti i punti di vista. Bisogna mantenere l’intensità degli allenamenti, conta il lavoro quotidiano. A volte non riesci a fare lavori specifici perché non ci si arriva col numero. Dove posso considerare qualche ragazzo per allenarsi con noi, come Camara, lo tengo in considerazione. Poi l’ultima partita eravamo 16 giocatori con tre portieri. E’ sempre importante la qualità degli allenamenti”. D’Aversa poi fa un lungo excursus sul Var: “Secondo me se ne sta facendo un uso eccessivo, anche per cose in cui l’arbitro deve decidere. Faccio un esempio lampante: Rocchi in InterJuventus è stato bravissimo a vedere quel fallo di mano. Il VAR deve intervenire lì dove ci sono degli errori clamorosi ma non deve sostituire l’operato dell’arbitro. Spesso e volentieri, secondo me, si usa un po’ troppo. Mi viene in mente il gol di Gervinho annullato contro il Sassuolo: è una situazione di campo, all’arbitro qualcosina da decidere bisogna ancora lasciarla. Mi riferisco al non fallo di Hernani su Magnanelli. E’ chiaro che poi dove possono esserci degli errori ben venga il suo utilizzo. Quello che credo dia fastidio, perché è quello che ha detto anche Antonio Conte in conferenza stampa, è dove c’è soggettività in episodi uguali. Lì ci devono essere meno margini di decisione soggettiva a seconda della visione di uno o dell’altro. L’arbitro deve essere il primo giudice: ho la sensazione che si affidino troppo al VAR”.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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