Sta recuperando dall’infortunio e spera di tornare presto ad aiutare il Cagliari a confermarsi ai vertici della classifica di Serie A. Leonardo Pavoletti, bomber rossoblù, però, si racconta fuori dal campo e si lascia andare a qualche aneddoto privato ai microfoni di GQ.
AMULETO – Non è la prima volta che ne parla, ma ora lo fa raccontando un episodio davvero bizzarro che coinvolge un maialino vietnamita che vive nella casa dei genitori a Livorno: “In giardino abbiamo una casetta di legno. Una sera io ed Eli siamo lì a farci gli occhi dolci finché non sentiamo un rumore tremendo: era Mou (il maialino ndr) che sbatteva la testa sulla porta, voleva entrare, non riconosceva il nostro odore ed era infuriato“, ha raccontato Pavoletti. “Abbiamo passato la notte in bianco, barricati dentro con il terrore che Mou sfondasse la porta e ci caricasse…”. Ma a parte questo, il rapporto tra il bomber, la famiglia e il piccolo Mou è sempre stato d’amore: “Mou è il nome che si dà ai maiali vietnamiti. Era uno scricchiolo, ma ora pesa più di 100 kg. Ci sono affezionato, e la cosa è reciproca”.
CALCIO – Curiose, ma comprensibili anche altre dichiarazioni: “Se mi diverto a giocare a calcio? No e non scherzo, lo dico sul serio. Per me è un lavoro, cerco di farlo nel migliore dei modi e finisce lì. A casa poi non guardo calcio: troppa ansia”. E sulla Nazionale: “Euro 2020? Sto lavorando sodo, per marzo spero di tornare in campo. A giugno ci sono gli Europei, avrò poco tempo e voglio convincere Mancini a convocarmi”.