«Vorrei che toccasse 150 palloni a partita». Il manifesto programmatico di Maurizio Sarri ruotava intorno a Miralem Pjanic fin dal primo giorno da allenatore della Juventus. Ed effettivamente da quel giorno in poi è stata lampante la centralità del bosniaco nel suo progetto. Una centralità in cui Pjanic si è esaltato, diventando il fulcro di una squadra di cui è sempre più leader, oltre che regista.
Pjanic, sta dando un grande contributo alla Juventus ed è sempre più centrale nel gioco bianconero. Qual è la cosa più diversa che fa rispetto al passato?
«Cerco di fare quello che mi chiede Sarri, di trovare spazio e farmi vedere per ricevere palla. Quello che mi piace nella sua visione è il gioco a uno-due tocchi, il far correre la palla più di noi, perché la palla viaggia sempre più veloce. A me piace giocare così, con meno tocchi possibile. Ho sempre detto che ho bisogno di avere la palla e farla girare per essere “in fiducia”, cioè per essere sicuri di noi stessi, e far giocare bene gli altri. Ho un ruolo molto importante e mi trovo molto bene in questo modo di giocare. Anche se ultimamente chiudiamo le partite con pochi gol rispetto a quanto creiamo e questo ci mette un po’ in pericolo e non ci dà tutta la soddisfazione che potremmo avere per come giochiamo. Dobbiamo essere più cinici e concretizzare di più, questo porterà anche gli avversari ad avere più rispetto e più paura di noi».
Perché segnate così poco rispetto a quanto create? Vista la qualità degli attaccanti il problema non dovrebbe esistere.
«Forse ci rendiamo conto che arriviamo spesso a creare occasioni e siamo un po’ leggeri per questa consapevolezza. Arriviamo al tiro senza voler a tutti i costi spaccare la porta. Una volta che inizieremo a segnare di più arriveranno tranquillità e lucidità e continueremo, perché questa squadra ha talmente tanta qualità che riusciremo a far gol da ogni angolo. Però dobbiamo essere più cattivi».
Col Genoa ha sbagliato addirittura anche Ronaldo…
«Succede a tutti, ma per fortuna alla fine abbiamo vinto e sono tre punti importanti, visti i risultati: l’Inter che aveva vinto, il Napoli che invece ha perso punti. Era importante tenere il passo e andare avanti, farlo fino a marzo che sarà il mese più importante, e magari vedere se allunghiamo un po’. Contro il Genoa è stata una partita complicata, nel primo tempo eravamo un po’ lenti e non abbiamo creato molto. Nel secondo sì, ma il loro portiere ha fatto grandi parate, poi in Italia tutte le squadre sanno difendersi bene e quando si chiudono non è facile trovare varchi. Il Genoa era in fiducia stava bene e ha continuato a giocare».