TORINO – Il tempo scorre ineluttabile, il ticchettio risuona sempre più insistentemente nelle orecchie dei diretti interessati, ma tant’è: un altro giorno è andato e , a meno di colpi di scena notturni, resta un dipendente del Manchester United.
Oggi alle 18 le porte del mercato della Premier in entrata si chiuderanno e solo allora, sempre che gli inglesi acquistino il sostituto in tempo, sarà chiaro quanto il sommo desiderio del Polpo campione del mondo con la maglia dipinta di Bleu sarà soddisfatto. Lui, il francese dai trampoli allungati e i piedi prensili, non ne vuole più sapere di allenarsi a Carrington con indosso la tenuta dei Red Devils. Un po’ come , anzi proprio come il gigante belga, solo che Pogba a differenza di quest’ultimo non se n’è andato in giro per le banlieu parigine ad affinare il proverbiale Pogboom che per un quadriennio ha spopolato allo Stadium e non solo. No, Paul ha fatto il suo dovere fino all’ultimo secondo utile, restando a Manchester e pure presenziando ad eventi pubblicitari nel corso dei quali, tuttavia, non ha potuto evitare di ribadire il concetto di fondo: l’esperienza bis a Manchester può finire qui.
Real su Pogba, la Juve resiste
Così succede che Juventus e Real Madrid proveranno fino alla fine a siglare il colpaccio d’agosto. C’è un allenatore – Maurizio Sarri – che in ossequio alle regole della casa bianconera non detta l’elenco dei prescelti, fermo restando che solo un folle direbbe no al ritorno del Polpo. E c’è un collega del tecnico juventino – Zinedine Zidane – che smania dalla voglia di plasmare Pogba, il vero tocco di classe a un mercato merengue già sbrilluccicante seppur limitato da una pre-stagione carica di risultati negativi. Paul starebbe benissimo nel progetto di Zizou, ma anche in quello sarriano a patto che il reparto attualmente composto da sette elementi sia sfrondato in tempi utili.