SALISBURGO (Austria) – Il Napoli risponde al Liverpool e conserva la vetta del girone E di Champions League. I ragazzi di Carlo Ancelotti sbancano 3-2 la Red Bull Arena di Salisburgo grazie alla doppietta di Mertens (116° gol in azzurro, superato Maradona) ed alla rete decisiva di Insigne al 73′ (in campo da 8′). In mezzo, i due provvisori pareggi di Haaland, talento norvegese classe 2000.
Manolas dà forfait, Napoli in vantaggio con Mertens
In campo dal primo minuto c’è Luperto, Manolas dà forfait e si accomoda in tribuna, nonostante “lo avessimo imbottito di antidolorifici” (Giuntoli dixit). Ancelotti si affida al 4-4-2 con Lozano e Mertens terminali offensivi e Callejon e Zielinski sulle fasce. Il tecnico statunitense del Salisburgo, Marsch, conferma 9/11 rispetto alla gara col Liverpool. Alla Red Bull Arena, la capolista del gruppo E di Champions League ha la prima palla-gol dopo una manciata di secondi: traversone di Di Lorenzo, destro al volo di Mertens e Stankovic che devia. All’8′ gli austriaci festeggiano una rete del vantaggio giustamente annullata dal Var: al momento del tiro di Mwepu, l’involontaria deviazione di Luperto non rimette in gioco Haaland, che batte inutilmente Meret. Il Napoli passa al 17′: filtrante di Callejon, Mertens s’invola in porta e fredda l’estremo difensore avversario con una sassata sul primo palo, segnando la rete numero 115 in maglia azzurra e raggiungendo così Maradona tra i marcatori più prolifici della storia del club (in testa c’è Hamsik a 121).
Napoli, Meret strepitoso. Haaland pareggia su rigore
Il vantaggio intimidisce il Napoli, il Salisburgo alza il baricentro e si affida al suo giovane fenomeno norvegese, Haaland: il classe 2000 (18 gol in 12 presenze in stagione, autore di 9 reti in un solo match, la scorsa estate, durante i Mondiali Under 20) scalda i guantoni a Meret al 24′, ma sessanta secondi più tardi, da terra, l’ex Udinese deve metterci il volto per negargli l’1-1. Al 30′ un infortunio muscolare manda ko l’altro portiere, Stankovic, sostituito da Carlos, brasiliano di cui colpisce la somiglianza (estetica) col connazionale Alisson, avversario col suo Liverpool nel medesimo girone di Champions. L’oriundo italiano Ramalho, recuperato in extremis, prende per mano i compagni, Minamino e Hwang fraseggiano nello stretto e non danno punti di riferimento, il pubblico accompagna le azioni di casa, Haaland sfonda e svaria. Il Napoli, invece, soffre, salvato al 36′ ancora da uno straordinario Meret sul tap-in ravvicinato di Daka. L’estremo difensore friulano, però, non può nulla sul calcio di rigore segnato da Haaland (40′), concesso per un fallo in area di Malcuit.
Mertens-Insigne lanciano il Napoli
Il primo tempo volge al termine dopo 51 minuti, al netto del maxi-recupero, intensi e di bel calcio. Meglio il Napoli nella prima parte, cresce il Salisburgo col passare dei minuti, trascinato da un giovanissimo talento norvegese. Ritmi più bassi in avvio di ripresa, la prima fiammata è di Mertens che, al 64′, scarica di prima intenzione in rete il traversone (sporcato) di Malcuit. L’attaccante belga mette la freccia e sorpassa Maradona, portandosi in solitaria a quota 116 gol con la maglia azzurra. La gioia del nuovo vantaggio, però, dura poco: gli austriaci pareggiano al 72′, ancora col baby-fenomeno Haaland che, favorito dalla marcatura approssimativa di Koulibaly, batte Meret di testa. La risposta-lampo di Insigne, in campo da sette minuti al posto di Lozano, è da tre punti e consente al Napoli di conservare la vetta della classifica del gruppo E con 7 punti, uno di vantaggio sul Liverpool (che stasera ha sbancato Genk) e 4 sul Salisburgo: lancio lungo di Koulibaly, Mertens mette in mezzo, controllo a seguire del fantasista partenopeo e girata a rete di destro. Nel finale, in campo Llorente ed Elmas.