Cristiano Ronaldo salta a 2 metri e 56 centrimetri, segnando il più bel gol della sua carriera italiana. L’impressionante gesto atletico che lo equipara a un cestista Nba (la media dei salti nel campionato di basket americano è 2,57) illumina la serata e allunga la serie positiva di CR7, sempre più in forma, sempre più determinante, sempre più lui, semplicemente il più grande. La rete del 2-1 è la copertina, ma non è tutto il libro, perché se Cristiano Ronaldo sta trovando spettacolari vette di ispirazione, Dybala allunga il suo momento magico e la Juventus tutta ci sta prendendo gusto: il sarrismo bianconero germoglia intorno al tridente dei due fenomeni con Higuain, il fuoriclasse operaio che garantisce gli equilibri e apre gli spazi. Non è ancora un sistema perfetto, necessita per esempio di una più rigorosa messa a punto dei meccanismi difensivi, perché spazi e occasioni a disposizione degli avversari sono ancora troppi per chi deve «tritare le partite» (Sarri dixit). Inoltre, la precisione nei passaggi, che in alcune fasi della partita cala pericolosamente, è fondamentale per evitare di innescare contropiede sanguinosi. Ma la Juventus, in compenso, sembra aver varcato il confine mentale verso cui l’ha spinta e la sta spingendo il suo tecnico: attaccare sempre, aggredire alti, far girare la palla con rapidità. E il risultato è la sensazione di dominio totale e annichilente che la Juventus è in grado di dare per lunghi tratti di partita, nei quali incastona diamanti calcistici, come i due gol di questa sera, ma anche periodi di sofferenza nei quali deve affidarsi al cuore e all’esperienza della fase difensiva di allegriana memoria. Nella parte centrale della ripresa contro la Samp accade questo e Sarri non ne è certamente entusiasta, per quanto deve essergli piaciuto rivedere la capacità di reggere l’urto mancata contro Sassuolo e Lazio.
La Juventus parte fortissima, schiaccia la Sampdoria risucchiata nella sua metà campo dal tornado offensivo di Ronald-Higuain-Dybala. E il gol di quest’ultimo è un capolavoro di coordinazione, tecnica e colpo d’occhio: il sinistro al volo sul traversone di Alex Sandro taglia in due l’area con un rimbalzo che rende ancora più arduo il tentativo di Audero: 19’ 1-0 per la Juventus. I bianconeri insistono, azzannano la partita per finirla, ma è chiaro fin da subito che concedono qualche spazio di troppo alla Samp. Così dopo un pasticcio infernale di Alex Sandro (che per due volte sbaglia, perdendo il pallone e, riconquistatolo, riconsegnandolo agli avversari), Caprari scaglia in porta un siluro pazzesco al 35’. La Juventus non subisce alcun contraccolpo e ricomincia a schiacciare la Samp fino al miracoloso balzo di Cristiano Ronaldo per il 2-1 al 45’ del primo tempo. Nella ripresa si registra la menzionata sofferenza, ma anche un finale in attacco con un gol di Ronaldo annullato per un fuorigioco di 10 centimetri, un gol mangiato da Matuidi e un altro diagonale di CR7 che esce di poco. La Juventus c’è, cresce ed è sempre più bella.