Ditegli tutto, ma non dogmatico. Maurizio Sarri, nella sua carriera, non ha mai avuto paura di cambiare idea, anche quelle a cui si era molto affezionato. Come il 4-2-3-1 che per anni era stato il suo sistema di gioco preferito e che, quando era sulla pachina dell’Empoli, cambiò in un 4-3-1-2 che diventò il suo marchio di fabbrica. Almeno fino a che a Napoli non passò al 4-3-3. Adesso siamo in un altro momento di passaggio, a dimostrazione che il tecnico toscano vauta sempre con grande attenzione gli uomini che ha a disposizione e cerca di valorizzarli.
A Empoli, nelle due stagioni di Serie B, per esempio, furono due giocatoricome Tavano e Maccarone che lo spinsero alla rivoluzione tattica. E il perché viene analizzato molto bene dallo stesso Sarri in un’intervista d’epoca, rilasciata al “Nuovo Calcio” nel 2014 che gli dedicava un interessantissimo servizio.