TORINO – Fatto. Andrea Belotti: fatto. Il nuovo contratto: fatto. Il prolungamento fino al 2022: fatto. Fatto, sì. Fatto, perché lo dicono, lo dimostrano, lo attestano, lo certificano, lo provano 2 documenti ufficiali. Uno datato 31 dicembre 2017 e l’altro “battezzato” esattamente 12 mesi dopo. Stiamo parlando degli ultimi 2 bilanci del Torino Fc. Il primo, quello del 2017, venne poi approvato ufficialmente e depositato alcuni mesi dopo. Il secondo, quello relativo all’anno solare 2018, lo sarà a breve. Trattasi solo di un passaggio formale sotto l’ombrello di Urbano Cairo, nei fatti unico presidente/proprietario del club. E cosa compare in questi 2 bilanci menzionati? Compare la nuova scadenza di Belotti. Quella in vigore da un anno e mezzo.
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CLAUSOLA DA 100 MILIONI – Cairo, dunque, ha già da tempo blindato Belotti, ulteriormente: e questa non può che essere una bella notizia per i tifosi. Siamo nel 2018: se la scadenza del 2021 non è ancora vicina ma nemmeno troppo lontana, la data del 30 giugno 2022 sposta ancora più in là i limiti temporali, alzando i muri a protezione del contratto. Come un’enorme cassaforte a forma di castello: ma con mattoni moderni, modernissimi. Che contempla, fino a prova contraria, anche la clausola rescissoria (valida solo per l’estero) da 100 milioni tondi tondi: una doppia cinta muraria, insomma. Confermata a parole più volte da Cairo anche nello scorso anno: dunque ancora esistente, sempre fino a prova contraria.