PALERMO – La Covisoc ha dato parere negativo sulla richiesta d’iscrizione del al prossimo serie B. La società rosanero rischia di dover ripartire dalla serie D dopo quest’ennesimo parere negativo sulla richiesta di iscrizione della società siciliana. Una notizia, quella della decisione della Covisoc, che non ha demoralizzato più di tanto il direttore finanziario di Arkus Network Salvatore Tuttolomondo che parla così: “Ce lo aspettavamo, infatti stiamo già preparando un ricorso, ovviamente c’è ancora fiducia e ribalteremo il tutto. Ci è appena arrivata una Pec con motivazioni strumentali che ci consentono di presentare al meglio il ricorso entro l’8 luglio, ricorso nel quale saranno ribadite le nostre motivazioni. Ci batteremo punto su punto per venirne fuori. State tranquilli che abbiamo ragione noi. C’è un complotto contro il Palermo e ve lo abbiamo già detto ampiamente. Ma noi siamo il Palermo e ne verremo fuori. Già ieri avevamo iniziato a preparare il ricorso perchè sapevamo che al momento hanno puntato il dito contro di noi, un’altra grande ingiustizia. Noi ci abbiamo messo soldi veri e non intendiamo mollare così facilmente. Ricorreremo in tutte le sedi e vedremo alla fine chi la spunterà”. Parole dure di Tuttolomondo che si dice pronto a tutto per salvare il Palermo e permettere al club di giocare il prossimo campionato di Serie B.
La Covisoc conferma le indiscrezioni
Nessuna sorpresa dalla Covisoc. Il Palermo non ha i requisiti per l’iscrizione al prossimo campionato di serie B. Il club rosanero, come è noto, ha presentato alla data perentoria del 24 giugno una documentazione incompleta. La proprietà, che ritiene di aver subito una truffa sulla fideiussione, potrà adesso ricorrere alla commissione competente entro le ore 19 dell’8 luglio, versando 15 mila euro. La commissione, a sua volta, si esprimerà l’11 luglio, trasmettendo il parere al Consiglio Federale che il 12 luglio prenderà la decisione definitiva. Sembra non voler finire ai questa stagione da incubo per i tifosi rosanero, ormai stanchi e rassegnati nel vedere una città in cui il calcio è tutto o quasi, doversi accontentare della Serie D e veder rompere anni di storia e tradizione nel calcio che conta.