LIVORNO – Ancora primi, ostinatamente e testardamente primi: il Brescia mantiene la vetta e riporta il Lecce e il Palermo a distanza di sicurezza, sconfiggendo in trasferta il Livorno. I padroni di casa vanno vicini al vantaggio dopo dieci minuti di gioco: in contropiede Agazzi lascia partire un tiro-cross che sorvola la porta bresciana, con Alfonso battuto. L’uomo di maggio talento e leader della formazione di Breda, Alessandro Diamanti, tenta la soluzione personale di lì a poco: solo a lato; molto più pericoloso invece Torregrossa, che timbra di testa il palo. E’ il preambolo all’altra grande occasione delle rondinelle nel primo tempo: Simone Romagnoli, di professione difesnore, s’inventa attaccante di razza e per pochissimo non sfiora il gol con una conclusione al volo, che accarezza l’esterno della rete. Da quel momento, fino al duplice fischio, le chances maggiori saranno amaranto: Gonnelli, servito bene dal cross di Valiani, inzucca e costringe al miracolo Alfonso, poi il solito Alino Diamanti mette alla prova i pugni del numero uno lombardo.
ROMAGNOLI MAN OF THE MATCH – Nella ripresa, dopo che Torregrossa ha ciccato da non troppa distanza il pallone del possibile 1-0, i tifosi labronici srotolano un commovente striscione in memoria di Piermario Morosini, a sette anni e un giorno dalla scomparsa dello sfortunato centrocampista. Nelle rondinelle sbaglia anche chi di solito è infallibile davanti ai portieri: Donnarumma si fa ipnotizzare da Zima e il risultato resta inchiodato sullo 0-0. Il centravanti poi lascia il posto a Rodriguez, mentre Diamanti cade in area, toccato da Tonali: per l’arbitro non è rigore. Al’89, l’episodio che cambia forse le stagioni di due squadre: Torregrossa beffa con una finta Di Gennaro sulla destra e serve un pallone al centro per Romagnoli che anticipa Valiani e batte Zima. Grossa delusione per i labronici al fischio finale, capaci di condurre una grande partita contro i più quotati avversari.